JESI VENTI DI CRISI ALLA CNH: BUSTA PAGA “LEGGERA” PER I DIPENDENTI

JESI, 18 settembre 2015 – Alla fine dell’anno i dipendenti della Cnh si ritroveranno con un busta paga molto più “leggera”. Secondo la Cgil infatti la crisi del settore agricolo avrà un forte impatto sulla produzione. Spiega la Rsa della Fiom: “Ammesso che quanto sostiene l’azienda sia vero, e cioè che in Europa c’è una grave crisi che investe tutto il settore agricolo, dal nostro punto di vista è estremamente preoccupante il costante calo dei volumi manifestatosi mese dopo mese per tutto il 2015. Il risultato è che chiuderemo l’anno con i dipendenti che subiranno una perdita salariale che varia dai 1.500 ai 2.000 euro, e con una produzione che è la più bassa degli ultimi vent’anni. Un livello produttivo che se nel 2016 non dovesse mostrare una inversione di tendenza, difficilmente crediamo non potrà determinare conseguenze negative sull’occupazione”.
E pensare che appena un anno fa si parlava di una produzione di 20.500 trattori, mentre adesso ci si attesta a 15.800, con 13 settimane di cassa integrazione.
“C’è oggi la necessità di una riflessione e di una iniziativa che coinvolga l’insieme dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali di questa fabbrica – sostiene la Fiom -, sulla crisi che stiamo attraversando, e sui rischi che gravano sui nostri posti di lavoro. Ad oggi sono troppi gli elementi che prefigurano non solo la perdita del salario a causa della cassa integrazione, ma la stessa possibilità di un ridimensionamento della fabbrica che da quaranta anni produce trattori. Ancora meno chiaro è se le difficoltà produttive dello stabilimento sono unicamente imputabili alla crisi generalizzata che sta colpendo l’agricoltura europea, oppure se esiste anche un problema di “prodotto” sullo stabilimento, e quindi una produzione di trattori poco appetibili e costosi, come la quasi scomparsa dell’Apl dal mercato (la punta di diamante degli ultimi 15 anni), sta ampiamente a dimostrare”. Ecco allora la richiesta di un incontro urgente fatto pervenire alla Cnh ed un appello alle altre sigle sindacali ad unire le forze in un momento molto delicato per lo stabilimento jesino