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JESI “VERITÀ E GIUSTIZIA”: GLI STUDENTI RICORDANO IL MAGISTRATO PAOLO BORSELLINO

Il fratello Salvatore: «Vedo Paolo rivivere in queste acclamazioni», in 850 al palasport di via Tabano, presente anche il giornalista sotto scorta Paolo Borrometi

JESI, 5 dicembre 2018 – La “Duca Amedeo di Savoia” una delle scuole più antiche della città, secondaria di primo grado, ha cambiato nome diventando un presidio di legalità nel ricordo della figura di Paolo Borsellino.

Al magistrato assassinato nel luglio 1992 da Cosa nostra assieme ai cinque agenti di scorta è stato intitolato l’istituto (leggi l’articolo) al termine di due giornate di festa, che hanno coinvolto 850 studenti della città e due testimoni di eccellenza, il fratello Salvatore Borsellino fondatore del movimento Agende Rosse, ed il giornalista Paolo Borrometi, sotto scorta per le sue inchieste antimafia.

Ieri mattina, al palazzetto dello sport di via Tabano, gli studenti hanno celebrato Paolo Borsellino con canti, lettere a lui dedicate, e un flash mob in cui, stesi a terra come vittime di mafia, hanno composto le lettere del nome di Borsellino chiedendo con grandi striscioni Verità e Giustizia (foto in primo piano).

 

«Quello di Paolo – ha raccontato loro Salvatore – è stato un messaggio d’amore, non solo di coraggio, perché senza l’amore non avrebbe fatto le scelte che ha fatto sapendo che sarebbe stato ucciso dalla mafia. Sono 25 anni dalla sua morte, è tempo di combattere per la libertà e la giustizia calpestate da pezzi deviati dello Stato che hanno trattato con la mafia condannando Paolo a morte, e da magistrati che hanno permesso di occultare la verità».

«Oggi – ha proseguito – vedo Paolo rivivere nelle acclamazioni dei ragazzi di Jesi: lo scrittore Gesualdo Bufalino diceva che la mafia potrà essere sconfitta da un esercito di maestri elementari, ed è la verità, qui si pongono le basi per sconfiggere un cancro che ha corroso la vita del nostro Paese».

«Voi non siete il futuro, ma il presente di questo paese e vi è affidata la responsabilità dell’oggi», ha detto il giornalista Paolo Borrometi ai giovani del palasport.
Nel pomeriggio, Salvatore Borsellino e Maria Rita Fiordelmondo dirigente dell’istituto comprensivo Lotto e della scuola media, hanno inaugurato con gioia la nuova targa, alla presenza del Prefetto di Ancona, Antonio D’Acunto, e del generale Angiolo Pellegrini che collaborò con Falcone e Borsellino.

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