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Cronaca

JESI Visite difficili ai ricoverati no covid dell’ospedale, il Tdm: «Trovare soluzioni»

Forti limitazioni: il Tribunale per i Diritti del Malato chiede interventi alla direzione ospedaliera per agevolare i contatti familiari

JESI, 15 dicembre 2020Pasquale Liguori, responsabile del Tribunale del Malato, pone in primo piano la questione delle difficoltà incontrate da parte dei congiunti nel poter far visita ai familiari ricoverati in reparti no covid dell’ospedale “Carlo Urbani”.

«Uno degli effetti peggiori di questa pandemia – rileva Liguori – è senza dubbio l’aver creato una separazione dolorosa tra il paziente ricoverato in ospedale e i suoi cari. In questi ultimi giorni sono aumentate le segnalazioni da parte di parenti di ricoverati in reparti no-covid che hanno lamentato l’impossibilità di visitare i propri congiunti. Tutto ciò in quanto la direzione ospedaliera ha disposto una forte limitazione alle visite al fine di evitare possibili contagi dall’esterno».

Pasquale Liguori, responsabile del Tdm di Jesi

Una situazione, sottolinea «senz’altro condivisibile per garantire sicurezza ai pazienti e agli operatori, ma noi riteniamo che non si possa negare il diritto sacrosanto di un congiunto stretto di vedere il proprio parente ricoverato per giorni in ospedale».

«Abbiamo richiesto pertanto alla direzione ospedaliera del “Carlo Urbani di trovare soluzioni organizzative, adottate peraltro in altri ospedali del nostro Paese (vedi Emilia Romagna) per consentire le visite in sicurezza». [nk_awb awb_type=”image” awb_image=”282404″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

«In molti ospedali dell’Emilia – rileva il responsabile del Tdmle visite vengono programmate con prenotazione per fasce orarie e/o giornate (almeno una visita settimanale) dando precedenza ai parenti di quei pazienti il cui stato di salute impone la ripresa dei contatti familiari. Le visite si possono svolgere in appositi spazi separati, laddove possibile, da quelli comuni ove il visitatore indosserà camice, mascherina e quanto altro per proteggere il proprio congiunto».

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