Cronaca
JESI Vittime Covid: il dolore di non poter dare l’ultimo saluto
26 Aprile 2020
Benedizioni in videochiamata e lapidi provvisorie, pochissimi congiunti al cimitero per dire addio ai propri cari
JESI, 26 aprile 2020 – Che la chiusura dei cimiteri fosse prorogata fino al 3 maggio lo sapevamo dall’apposita comunicazione del Comune.
Dolore misto anche rammarico, però, pervadono le case di coloro che in questi mesi stanno perdendo un familiare a causa o indipendentemente dal coronavirus.
Le direttive del Ministero della Salute regolano infatti con precisione i comportamenti delle imprese funebri e degli officianti religiosi, e qui da noi queste sono giustamente seguite con rigore.
«I deceduti covid e non covid hanno lo stesso trattamento – spiega un impresario -. Non siamo autorizzati a vestirli e in ospedale i congiunti non possono neppure vederli. Dovremo seguire queste regole per un mese anche dopo la dichiarata fine della pandemia».
Non più cerimonie funebri, ma semplici benedizioni a casa o al cimitero, in presenza di pochissimi parenti, tutti a debita distanza di sicurezza.
«Spesso i familiari dei defunti ci chiedono di mandare un ultimo saluto ai cari da parte loro – continua -, o vogliono assistere alla benedizione in videochiamata».
Nella medesima comunicazione comunale si lascia però la possibilità ai fiorai di ornare le tombe, per permettere a questi di ampliare la ridotta attività e ai parenti dei defunti di saper onorate le tombe dei loro cari.
«Siamo chiusi dall’11 marzo e attivi solo con il servizio a domicilio – spiegano da un chiosco dei fiori del cimitero centrale di Jesi -. Da domenica scorsa possiamo ornare le tombe su richiesta dei parenti dei defunti, ma nel frattempo tutti i fiorai hanno perso i fiori freschi che avevano in magazzino, con ingenti danni economici. La vendita è praticamente ferma, i matrimoni rimandati al 2021. Le poche richieste, che arrivano anche da fuori da parenti lontani, servono a risollevare il cimitero dalla trascuratezza in cui versa».
I fiorai possono accedere al camposanto jesino ogni giorno dalle 10 alle 11 (cimitero vecchio) e dalle 11 alle 12 (cimitero nuovo).
E lì trovano lapidi provvisorie in plastica e semplici foto su cartoncini per ricordare i più recenti defunti, quelli che ci hanno lasciati in questi tristi tempi di coronavirus.
Elisa Ortolani
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