Cronaca
JESI Cassio Morosetti: «Vivo o morto Piazza Grande riavrà il suo monumento»
7 Agosto 2020
Il suo sogno: far ritornare alla sede originaria di Piazza della Repubblica la fontana dei leoni e l’obelisco, come scrisse in una lettera a Vittorio Massaccesi
JESI, 7 agosto 2020 – «Sono anni – pur caricandomi di ogni spesa – che non mi riesce di far ripristinare fontana e obelisco dove, a suo tempo, gli architetti vollero che fosse. Ma non mi do per vinto: vivo o morto – in questo caso tramite avvocati – Piazza GRANDE riavrà il suo monumento. La ringrazio e saluto con amicizia. Cassio Morosetti».
Così terminava la missiva indirizzata dal vignettista e umorista jesino a Vittorio Massaccesi con il quale aveva intrattenuto rapporti epistolari. E questa lettera – l’ultimo scambio avvenuto tra i due – risale alla fine del 2018.
E i due milioni di euro che Cassio Morosetti – deceduto a Milano dove viveva, il 12 marzo scorso all’eta di 97 anni – ha lasciato nel suo testamento al Comune di Jesi – seconda tranche, dopo gli 800 mila euro donati e poi stornati per finanziare il nuovo Centro Alzheimer di via Finlandia – dovrebbero servire proprio per coronare il suo sogno nel cassetto sinché era in vita. Ma che lui, come si può facilmente evincere, aveva programmato di coltivare anche dopo.
Piazza Grande – come l’aveva definita -, vale a dire Piazza della Repubblica, adornata di nuovo dalla fontana con l’obelisco e i leoni, monumento ottocentesco che le appartiene e che fu spostato destinandolo là dove attualmente si trova dal 1949, in Piazza Federico II.
Il ritorno alle origini, davanti alla facciata del Teatro Pergolesi, vagheggiato da Morosetti e riproposto allo stesso sindaco Massimo Bacci ufficialmente il giorno che lo jesino emigrato a Milano ricevette la cittadinanza benemerita. Ma si trattava di un’ennesima richiesta nel tempo.
Al di là di tutto, e saltando a piè pari per il momento tutti i vari passaggi istituzionali che sarebbero necessari in questi casi, se così fosse, il primo cittadino in sede di Consiglio comunale ha solo comunicato l’importo ma non i dettagli e che i tempi stringono per decidere, se cioè i due milioni sono vincolati a questa realizzazione, non vorremmo proprio essere nei suoi panni, essendo chiamato eventualmente il Sindaco perlomeno ad avviare il progetto se si decidesse per quella direzione.
Massimo Bacci si è già trovato ad affrontare due complessi restyling, prima con Piazza Colocci quindi con Piazza Pergolesi, altrettanti spostamenti di statue, tutto condito da relative e immancabili polemiche al seguito. Un’esperienza che logorerebbe chiunque, anche se i risultati, pur non essendo tutti d’accordo, ma quando mai lo si è, valevano la fatica.
Adesso pare proprio che ci risiamo. Stavolta non una piazza ma due, al centro del dibattito cittadino, non solo politico. E più di qualcuno già storce la bocca al pensiero perchè – viene detto in sintesi – non è proprio vero che con i soldi si possa far tutto, specialmente in ambito di cosa pubblica.
Resta il fatto che di piazza in piazza si ritorna in… piazza.
Ma non sarà semplice perché la montagna da scalare non è delle più facili, considerato che si andrebbe a cambiare, di nuovo, tutto l’impianto architettonico di due delle location cittadine più importanti.
E sta proprio qui la difficoltà alla quale è subordinata l’accettazione o meno di questi due milioni da parte del Comune.
Prendere o lasciare?
Pino Nardella
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