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JESINA CALCIO IMPIANTI SPORTIVI, QUESTIONE DI VALORI

JESI, 13 dicembre 2018 – La Jesina prende positivamente atto del meritorio tentativo dell’Amministrazione comunale di ricomporre i rapporti tra la nostra società e la Uisp e di questo ringrazia l’assessore allo sport Ugo Coltorti e gli uffici competenti.

Senza voler entrare nel merito di norme e regolamenti che evidenziano la piena, totale e inconfutabile correttezza dell’operato della Jesina, si vuole però mettere in evidenza la naturale differenza di fondo che vi è tra le parti.

La Uisp, nella gestione dei tre campi del Cardinaletti, svolge una naturale, sacrosanta e legittima attività economico-commerciale, ottenendo i soldi dal Comune per la manutenzione (per altro con custodi preparati e assolutamente affidabili) e dalle società sportive, in particolare dalla Jesina, per gli affitti dei campi.
La Jesina, utilizzando tali impianti, non effettua una attività economico-commerciale, ma una attività sportiva di promozione, formazione e crescita tecnica ed educativa degli oltre 350 ragazzi tesserati.

E sta tutta qui la normale differenza di vedute. Quando la Jesina fa notare che vi è un buio totale nello spazio tra parcheggi ed impiantI sportivI che genera oggettive preoccupazioni tra le mamme che accompagnano i figli a calcio; o quando la Jesina evidenzia che gli allenamenti si svolgono con impianti luce assolutamente inadeguati se non inesistenti; o quando ancora la Jesina sottolinea che nel campo in terra rossa l’aria è irrespirabile in autunno e primavera; o quando infine la Jesina mostra la sua perplessità per come vengono ammassati i propri atleti in spogliatoi con capienza minori rispetto al numero di ragazzi presenti e con un impianto elettrico che salta al terzo phon acceso…. ebbene, sono queste situazioni che giustamente la Uisp non può tenere in considerazione perché nella sua attività economica e commerciale non rientrano tali sensibilità.

Viceversa, una qualsiasi altra società o ente che gestisce l’impianto avendo propri atleti che tale impianto lo utilizzano, affronterebbe senza indugio queste spese supplementari, ancorché non di competenza contrattuale, proprio perché è diverso l’obiettivo di fondo.

Se poi a tali situazioni si aggiungono comportamenti e atteggiamenti che, a nostro avviso, evidenziano una insofferenza verso la Jesina, ne prendiamo atto e ci comportiamo conseguentemente.

Per inteso, pertanto: i nuovi soci della Jesina, dopo essersi fatti carico di pagare per intero alla Uisp quanto essa stessa doveva avere dalla precedente proprietà, liquiderà, nei tempi previsti dalle norme e dai regolamenti, anche l’ultima più modesta tranche di questi primi mesi di utilizzo degli impianti. Al tempo stesso ha già perfezionato accordi con strutture private per permettere ai propri atleti di allenarsi in impianti pienamente efficienti e funzionanti dove il gestore ha come obiettivo non esclusivamente la pur legittima attività economico-commerciale, ma anche quella aggregativa e socializzante e dunque con valori più conformi a quelli della Jesina.
I bambini più piccoli utilizzeranno invece il campo sportivo Carotti dove la prima squadra non si allenerà più durante la settimana utilizzando impianti nei Comuni vicini.

Ciò non toglie che, se opportunamente convocata, la Jesina parteciperà volentieri a qualsiasi tavolo di confronto proposto dall’Amministrazione comunale. Al Comune, per altro, proprio in virtù dell’attenzione che pone nella promozione dello sport, ribadisce la volontà e l’impegno di realizzare quanto prima (possibilmente entro la prossima estate) un doppio campo di calcio in erba sintetica in Via Asiago, con adeguati servizi, così da dare definitiva risposta alle aspettative delle famiglie e dei ragazzi. Per questo ha già presentato in Comune business plan e conto economico dell’operazione, per un investimento di oltre 500 mila euro che sarà finanziato per oltre due terzi dalla stessa Jesina.
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