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Calcio

JESINA CALCIO PARTITA DOPPIA: SOCIETA’ E SQUADRA

JESI, 16 luglio 2017 – Società e squadra. Si avvicina l’inizio della stagione, ancora non tutto è chiaro all’esterno su quello che sarà il futuro del club leoncello in fatto di crescita ed organizzazione.

Franco Gianangeli

Al momento i tentativi per un cambiamento sono in atto, non sappiamo quali traguardi si possono tagliare.

L’importante è provarci anche se ci sembra che la salita è molto più lunga della discesa.

Meglio sul piano della costruzione della squadra con mister Gianangeli che potrà iniziare a lavorare per gettare le basi per il prossimo campionato di serie D dove la Jesina è stata ufficialmente iscritta.

Manca ancora un centrocampista di qualità ed una terza punta in alternativa a Trudo e Pierandrei. Per il centrocampista sembrava fatta per Borgese ex Maceratese e Matelica.

Tutti lo danno leoncello ma ancora non è stato annunciato. Evidentemente sono sorte difficoltà. Non tanto e non solo, forse, con l’interessato stesso ma proprio perché all’interno della società Jesina, dove si sta cercando di capire, ma soprattutto definire, ruoli e competenze, ancora c’è da chiarire molto.

Maria Francesca Tardella

L’arrivo della Tardella era stato accolto da un lato con entusiasmo e ottimismo. Da un altro come una sorta di forzatura e le conseguenze e i distinguo stanno emergendo.

L’ex dirigente della Maceratese è entrata subito a gamba tesa lavorando con caparbietà e professionalità, almeno secondo le sue esperienze e caratteristiche, ma con il passare dei giorni il suo metodo di lavoro si è scontrato con quello che c’era in essere, troppo radicato, troppo amatoriale e dilettantistico, provocando attriti e disparità, molte, di vedute.

Non solo e non tanto sulla costruzione della squadra ma sull’impostazione del proprio lavoro e di quello che la società dovrà adottare come metodo di organizzazione per il futuro.

Si deciderà di continuare per questa strada. Speriamo di si. Però, ci sono dei però e tanti perchè. Si sono registrati subito dei distinguo, alcuni di quelli che prima collaboravano quasi a tempo pieno si sono defilati; altri lanciano segnali di sofferenza; altri ancora, per fortuna pochi, stanno un giorno di qua l’altro di là. Poi ci sono quelli che magari devono fare un passo indietro ma che, purtroppo, l’idea non gli passa neanche per l’anticamera del cervello.

Marco Polita (presidente Jesina)

Sta di fatto che, come in qualsiasi situazione dove si cerca di cambiare metodo di lavoro, dove ognuno deve svolgere il proprio ruolo senza pretendere di far tutto o di credersi indispensabile , è emerso un certo disagio e l’occhio dell’osservatore esterno lo legge come una fase di transizione non facile e semplice da capire e superare.

Insomma il vecchio ed il nuovo si scontrano e si incontrano con la speranza e l’auspicio che possa veramente nascere un rapporto che abbia come base la comune volontà di realizzare un qualcosa di diverso, di cambiamento vero, di migliore, di duraturo.

Il presidente Polita non ha fatto il suo tempo ma ha a chiare note manifestato la volontà di farsi da parte.

Per il momento non c’è riuscito, evidentemente nessuno ha assecondato le sue richieste e l’unica strada intrapresa è l’attuale che con il tempo dovrebbe portare alla soluzione da lui auspicata. Bisogna fare comunque in fretta. La stagione agonistica è già alle porte. Nello sport i risultati del campo determinano anche la vita della società. Soprattutto nel calcio. Evidente dunque che quando si farà sul serio la Jesina dovrà subito trovare la quadra e disegnare una classifica che dia respiro a tutti: società, tifosi, ambiente. Ci sembra di giocare proprio su due fronti, una sorta di partita doppia. Ci sembra pure che è vietato sbagliare e fare mosse false. Un’altra stagione del calcio a Jesi è stata avviata. Difficile tornare indietro ma anche vietato commettere il  pur minimo errore. Condizione essenziale, e lo hanno capito tutti, che si rafforzi una società sotto tutti i punti di vista.

 

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