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Jesi

LETTERE&OPINIONI “NIENTE E’ PER SEMPRE”

JESI, 11 febbraio 2017 – In considerazioni delle ultime voci puntualmente confermate da articoli sui giornali, il nostro gruppo intende comunicare una netta e definitiva presa di posizione.

Da troppo tempo la Jesina è nelle mani di una società che sta monopolizzando il patrimonio storico e la passione calcistica della nostra città, dove puntualmente nel corso degli ultimi anni ci sono state dichiarazioni di apertura a nuove forze economiche con uno statuto intenzionalmente protetto che non permette ai nuovi ingressi quote di maggioranza, tanto che diversi di questi in breve tempo ed in momenti diversi hanno lasciato la società.

Potremo fare numerosi esempi di dichiarazioni di apertura a nuove forze economiche che sono state fatte poi successivamente smentite o sbugiardate, come ad esempio la recente disponibilità a collaborare di un noto ex dirigente cui la società ha messo in bocca parole non dette pur di far saltare l’affare, la stessa persona che fu capace di lanciare giovani promesse del territorio come Coltorti, Mancini, Bertarelli, Barboni e Cuicchi nel calcio professionistico.

Nella vita, ed anche in quella sportiva, si vince, si perde, si fallisce ed a volte si raggiungono anche obiettivi non programmati, negli ultimi anni invece tutto è stancamente impalpabile e senza ambizioni, tanto che il pubblico è sceso anno dopo anno e di partita in partita. Anche da parte nostra sorgono dubbi se ha ancora una ragione portare avanti l’attaccamento ai colori sociali considerata la cronica mancanza di stimoli ed il perseverare di questa dirigenza alla quale ci sentiamo sempre meno rappresentati.

Ci chiediamo il senso di questa presa di posizione della società, a meno di consistenti interessi personali ed economici o di importanti debiti da mascherare, l’impressione che se ne ricava è che senza questo gruppo la Jesina non abbia più motivo di esistere, ma non è così. Ci ha lasciato più di un sospetto quando sui giornali la gestione precedente raccontava di aver lasciato una consistente sponsorizzazione per Iva a debito, mentre le vostre dichiarazioni riportano ad un ammanco che non è stato ancora sanato, dove sta la verità?

A questo punto ci sentiamo di chiedere una assemblea pubblica insieme alla stampa e dirigenti dimissionari dove discutere e visionare il bilancio.

Anche se l’esempio può sembrare eccessivo non compendiamo il senso del restare attaccati ad una macchina che senza troppe speranze di guarigione ci mantiene artificialmente in vita.

Apprezziamo l’iniziale impegno, la passione ed il tempo spesi a favore di un progetto che però nel tempo ha perso smalto e consapevolezza, è giunto però il tempo di lasciare spazio a nuove forze economiche per il bene della Jesina stessa ed in considerazione degli ultimi interessamenti da parte di gruppi anche non locali che puntualmente hanno preferito investire altrove considerata la poca chiarezza e il dilungarsi della trattativa.

La Jesina ha avuto un passato, ha un presente ed avrà un futuro anche con una società diversa da quella attuale.

Vecchia Macchia Jesina 1927

 

 

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