Segui QdM Notizie

Cronaca

LA LETTERA MEMORIE DI UNA NOTTE AL CARLO URBANI, UN PAZIENTE E LE ZANZARE

Sono stato ricoverato in chirurgia per una semplice operazione, ma tutto potevo credere che la sofferenza più grossa potesse derivare non tanto dalla degenza post operatoria ma dall’attacco notturno delle zanzare.

Pensavo veramente di aver bisogno di una trasfusione la mattina seguente alla mia notte di ricovero in quanto il mio sangue è stato il cibo per un vero e proprio banchetto nuziale da parte di questi fastidiosissimi insetti.

Nulla potevo fare se non constatare le irritazioni che avevano lasciato su tutto il mio corpo per colpa delle loro punture e cercare di lenire il prurito in tutti i modi possibili, eppure non c’erano avvertenze all’ingresso dell’ospedale ne tantomeno personale che mi avvertisse in anticipo sulla necessita di portarmi dei prodotti repellenti, un pò come le avvertenze che si trovano nei campeggi estivi e con tanto di negozietto che fa affari d’oro nel vendere l’autan o prodotti simili.

Per essere seri ed è il caso di esserlo quando si parla di salute credo sia determinante riattivare immediatamente il servizio di disinfestazione come prima faceva la ZT5, in capo al Servizio San.1, ora Dip. di Prevenzione, che garantiva interventi di bonifica nelle aree pubbliche, servizio,poi, smantellato per fare arricchire qualche noto personaggio.

Occorre, infatti, sempre tener presente del grave rischio esistente per la salute di tutte le persone pazienti e dipendenti del Carlo Urbani essendo noto a tutti e dovrebbe esserlo ancora di più a chi ha la responsabilità di dirigere ospedali che i vettori esterni (zanzare, mosche, altri parassiti) sono potenziali trasportatori di patologie, facendo rischiare a chi entra nell’ospedale per una cosa semplice di uscirne con una malattia seria.

Mi permetto di osservare che una semplice disinfestazione è un intervento parziale e non risolutivo perché se non si va a eliminare la fonte della rigenerazione di questi insetti dopo un po’ di tempo ritorna tutto come era precedentemente.

Il nosocomio è stato costruito su un terreno non confacente e per tutta la sua lunghezza sotto il primo livello e precisamente nelle fondamenta, c’è uno spazio alto circa un metro e mezzo con un notevole ristagno di acqua. L’ambiente è caldo, l’acqua è putrida e la prolificazione delle zanzare è notevole, e QUESTA ESTATE COME SARA’ ????

Mi sento in dovere di elogiare tutto il personale per la loro abnegazione e gentilezza. Essere degenti, fa percepire maggiormente e chiaramente che la sanità si regge grazie al senso di responsabilità del personale ormai ridotto allo stremo delle proprie forze che per avere un giorno di ferie è costretto a chiedere al collega di saltare il proprio riposo.

La situazione già critica, si aggraverebbe se si dovesse applicare quello che è già stato approvato nel bilancio di previsione 2015 dalla giunta regionale che prevede una riduzione di 100 milioni di euro delle risorse per la sanità regionale, con la conseguenza di far venir meno personale e posti letto
Mi chiedo il perché non se ne parli, eppure le elezioni ed i programmi elettorali dovrebbero far presente la situazione e proporre delle soluzioni per far si che l’elettore sia meglio informato prima di dare il proprio voto, ma mi rendo conto di essere rimasto un utopista della politica che dovrebbe fare il bene della collettività.

Mi sento di dover denunciare anche una cosa che reputo indecente per il metodo utilizzato. Se un paziente si presenta al pronto soccorso e dopo accertamenti diagnostici gli viene rilevato un aneurisma o un emorragia cerebrale (la fuoriuscita di sangue può formare ematomi che comprimono una parte del cervello) viene chiamato l’autista reperibile che con tutta la documentazione relativa al caso viene inviato all’ospedale di Torrette per fare giudicare l’operabilità, l’autista aspetta la risposta scritta, ritorna a Jesi e consegna il tutto a chi di dovere. Inutile commentare la notevole perdita di tempo e di denaro con l’aumento dei rischi che può avere il paziente.
Mi chiedo, se siamo o meno nel 2015, essendo i metodi utilizzati risalenti ormai primitivi e per avvento internet dove la trasmissione dati on-line garantisce in modo sicuro l’accesso ai servizi in rete

Visto che la struttura del nosocomio è quella che è e dobbiamo abituarci a tutte le sue criticità, almeno correggiamo ciò che senza difficoltà si può fare.

Un paziente amareggiato
Flavio Filonzi

News