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Apiro

LA STORIA Da William a Wendy: «Vi racconto la mia rinascita»

A 24 anni ha capito di appartenere all’universo femminile: «Auguro a tutti di trovare il coraggio di esternare il proprio malessere»

APIRO, 23 gennaio 2022 – «Ciao, sono Wendy, ho 26 anni e sono una ragazza transessuale». È il racconto di William Verna, una storia di rinascita: il suo percorso di transizione.

William nasce a San Severino Marche il 15 giugno 1995, insieme al suo gemello Walter; mamma Elisabetta e papà Raffaele avevano già avuto il loro primo figlio, Francesco. Nel 2019 si laurea in Scienze Motorie Sportive e della Salute inseguendo il sogno di diventare un giorno insegnante di Danza Medio Orientale.

Finiti gli studi inizia a lavorare nelle palestre come insegnante di Danza e Fitness Musicale.

«Immerso in un mondo di musiche armoniose e magiche, dai costumi splendenti di diamanti e monetine, dai movimenti dolci e sinuosi, all’età di 24 anni proprio durante un’esibizione, danzando sul palco insieme alle altre ragazze, ho capito di essere come loro, di appartenere al loro universo femminile», racconta.

«Ho conosciuto la Danza Orientale all’età di 15, ho condiviso stage e saggi con tantissime donne e ogni spettacolo mi lasciava dei quesiti su cui ragionare. Ho iniziato a nutrire il bisogno di stare con loro, di sentirmi in pace e di scappare da un’infelicità a cui non riuscivo a dare risposte».

«La Danza regala emozioni, a me ha dato un grande lezione di vita. È grazie a lei se a 24 anni ho scoperto la mia vera identità».

«Ho nascosto la mia verità per paura di essere esclusa, giudicata, anche dalla mia famiglia. Ho avuto paura di perdere le mie amiche, i miei parenti. Il giudizio delle persone mi spaventava».

Le amiche

William dopo un lungo periodo di riflessione, decide di iniziare il suo percorso di transizione, da solo, supportato solo dagli amici più stretti e dai professionisti del Mit, Movimento identità transessuale, a Bologna. Solamente dopo un anno riceve la terapia ormonale e si trova costretto a raccontarlo alla sua famiglia, dato che di lì a poco i farmaci, che nascondeva tra gli abiti della danza, avrebbero mostrato i loro effetti.

«Dopo un primo momento di confusione, è arrivata da parte della mia famiglia comprensione. Da qual momento in poi sono rinata, tantissime cose si sono sbloccate e, tante altre dovranno sbloccarsi».

Il suo obiettivo, infatti, è quello di sottoporsi all’intervento di vaginoplastica.

In famiglia

È il 14 giugno 2020, la giornata sta per finire, il sole si appresta a svanire dietro le colline e con esso il passato di William, che stretto tra le braccia della sua mamma, immortala il suo ultimo tramonto.

Il giorno seguente per tutti sarebbe stata Wendy.

«Il cambio del nome è avvenuto il giorno prima del mio compleanno. Ho avuto alcune crisi le sere precedenti, sentivo di perdere qualcosa, una parte di me che mi aveva accompagnato fino a quel momento».

La rinascita

«Il giorno seguente ho festeggiato con la mia famiglia e sulla torta feci scrivere Wendy».

«Auguro a tutti coloro si sentono giudicati, sbagliati o a disagio con il proprio corpo di trovare il coraggio di esternare il proprio malessere e di chiedere aiuto. Spero che possano trovare aiuto in qualcuno o che abbiano la forza di chiudere una porta da soli, come ho fatto io, per aprirne una molto più grande. Fatelo per voi stessi, per il vostro benessere, per la vostra vita: è una sola, il tempo scorre non torna più indietro».

Wendy e il fratello gemello Walter

Wendy continuerà a stare al fianco delle donne, per aiutarle, attraverso la danza, a scoprire la loro femminilità, a comunicare emozioni e ad entrare in sintonia con il loro corpo, per una maggiore autostima e sicurezza.

Nicoletta Paciarotti

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