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L’ARTICOLO C’è una soluzione al collasso demografico dell’Italia?

La risposta è nel flusso migratorio? Questione da analizzare in ogni suo aspetto, dal lavoro alla religione

Una soluzione al collasso demografico che affligge l’Italia come altre nazioni avanzate, viene intravista da alcuni nel fenomeno migratorio, cui il nostro Paese è particolarmente sottoposto. La questione è complessa, trovando spiegazioni in dinamiche diverse, economiche, demografiche, climatiche, geopolitiche e oltre. Vediamo di capirci qualcosa.

Fenomeno migratorio

Sebbene ci sia una contrapposizione in merito all’argomento, su alcune valutazioni c’è abbastanza consenso:

  • La stragrande maggioranza sono migranti economici, per lo più di religione musulmana.
  • L’Italia come altri Paesi avanzati ha bisogno di una quota di immigrati sia skilled, cioè con competenze specialistiche, che non, quest’ultimi per ricoprire mansioni a bassa retribuzione che gli indigeni non vogliono fare o addirittura mettere in piedi nuove imprese.
  • Le leggi internazionali obbligano al salvataggio di chi è in difficoltà in mare.
  • É materialmente impossibile fermare completamente chi anela per sé e i propri figli a un futuro migliore.

Tuttavia è anche opinione diffusa che, se una immigrazione legalegrandi benefici al Paese ospitante, lo schema di un’accoglienza indiscriminata, oggi prevalente nel governo italiano, può concretizzare una serie di problemi importanti.

Quando l’accoglienza indiscriminata crea problemi

Si osservi come, facendo leva sul genuino sentimento filantropico e religioso dei volontari, si sia strutturata una piovra che, con cinismo e avidità, ha messo in piedi un vero e proprio mercato della carne umana.

«Con i migranti si fanno più soldi che con la droga», sentenziava uno dei protagonisti di mafia capitale intercettato. Per non parlare delle organizzazioni terroristiche e criminali mediorientali che si muovono come una multinazionale in termini di business.

Si stima che nonostante la pandemia, la popolazione mondiale abbia raggiunto la quota di 8 miliardi di persone con il contributo alla crescita quasi esclusivo dell’Africa.

Come nasce l’emigrazione per l’Italia?

Come si matura l’idea di partire dalle proprie terre di origine del Sahel, del Corno d’Africa oltre che del Maghreb per approdare in Italia? Certo internet gioca il suo ruolo, rendendo accessibili immagini di benessere dell’Europa, ma sono soprattutto le operazioni di marketing, come il volantinaggio nei villaggi a permettere a organizzazioni criminali e terroristiche di fare affari gestendo il loro spostamento.

Questi migranti bruciano i propri risparmi esponendosi a ricatti, stupri e violenze di ogni genere per raggiungere i centri libici da cui altre organizzazioni scellerate li condurranno verso le coste italiane, spesso abbandonandoli in mezzo al mare affinché siano le navi delle Ong a completare l’opera.

Le stesse autorità dei Paesi da cui partono i migranti spesso sono complici di queste organizzazioni perché traggono vantaggio, sia dallo sgonfiamento di tensioni sociali dovute alla disoccupazione dilagante, che dalle potenziali rimesse finanziarie che gli espatriati inviano alle proprie famiglie.

Altri governi inoltre usano i migranti come arma di ricatto e destabilizzazione: è il caso della Turchia che spilla all’Unione Europea qualcosa come sei miliardi di euro annui, la Libia circa due miliardi all’Italia che si aggiungono ad altre somme stanziate per la Tunisia.

Il fenomeno migratorio risolve il problema demografico italiano?

Ma torniamo al quesito di partenza, possono i migranti risolvere il problema demografico italiano? Sì e no.

L’Italia complessivamente rimane un Paese a basso tasso di occupazione (il 10% in meno della media europea ), tuttavia a fronte di tanti italiani disoccupati ci sono quasi tre milioni di occupati stranieri. Il problema è che questi svolgono lavori perlopiù sottopagati e quindi con scarso apporto fiscale alle finanze pubbliche.

Molti di questi immigrati hanno bisogno di integrazioni al reddito per sopravvivere, con una minoranza che approfitta del reddito di cittadinanza per appropriazioni indebite.

Bisogna comunque riconoscere che in alcuni casi come nello sport, il melting pot, funziona e arricchisce il Paese di talenti, il cui numero può essere incrementato attraverso l’integrazione e la formazione dei giovanissimi che arrivano, così da sottrarli alla criminalità.

C’è un altro aspetto da considerare ed è quello relativo alle politiche migratorie dell’Unione Europea, focalizzato sul Trattato di Dublino aggiornato nel 2003. In base a questa convenzione è il Paese di primo accesso ad avere l’obbligo della gestione del migrante. Di fronte all’emergenza nel Mediterraneo che coinvolge particolarmente Italia e Grecia la solidarietà degli altri paesi dell’Ue è piuttosto algida. In mancanza di una concreta redistribuzione dei migranti l’Italia sta accumulando una pletora di disperati, che un giorno o l’altro costituiranno una vera e propria bomba sociale.

In merito al collasso demografico ci sono altri fattori da considerare come il lavoro e persino la religione, li vedremo in seguito.  

Bruno Bonci

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