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LAVORO Il dramma di cento assistenti bagnanti

Sascha Alfieri evidenzia i problemi della categoria, per contratto lavoratori stagionali ma non per l’Inps che nega loro il bonus

SENIGALLIA, 16 maggio 2020 – «Il nostro contratto ci riconosce a tutti gli effetti la qualifica di lavoratori stagionali ma per l’Inps non lo siamo e non ci è stato attribuito nessun bonus: così siamo in gravi difficoltà economiche e in una situazione assurda».

Sascha Alfieri è un chiaravallese da tanti anni trapiantato a Senigallia, dove da 33 anni svolge il lavoro di assistente ai bagnanti, per venti anni è stato proprietario di un suo stabilimento balneare e compirà 51 anni l’8 agosto, nello stesso giorno del presidente del consiglio Giuseppe Conte.

«Stiamo vivendo una vicenda che farebbe ridere ma noi abbiamo solo da piangere perché siamo in ginocchio. Il governo ci aveva detto che non avrebbe lasciato indietro nessuno e che soprattutto i bisognosi sarebbero stati tutelati ma così non è: noi non abbiamo visto neppure un euro».

Sascha Alfieri parla anche a nome del centinaio di persone che sono nella sua stessa situazione, delle tre associazioni e cooperative di cui fanno parte gli assistenti ai bagnanti che non lavorano privatamente e direttamente con stabilimenti balneari e strutture: Astra Confcommercio, Oasi, Società di Salvamento Tricarico.

«Il governo tramite il decreto Cura Italia aveva detto che al bonus di 600 euro potevano accedere tutti i lavoratori stagionali che avevano perso il lavoro dal 1 gennaio 2019 al 17 marzo 2020 e quindi tutti abbiamo inoltrato le domande all’Inps per vederci riconosciute le somme. Ma nessuno di noi si è visto riconoscere i 600 euro di marzo e di aprile. Abbiamo inondato di mail l’Inps ma o ci hanno risposto evasivamente o non ci hanno proprio risposto».

Il secondo decreto Rilancio Italia pubblicato il 13 maggio sembrava però soddisfare i requisiti dei lavoratori stagionali legati a cooperative e associazioni. Ma ieri è arrivata la doccia fredda.

«Mi hanno risposto che la mia domanda non è stata accolta poiché non risulto essere un lavoratore stagionale. E dire che anche il dott. Giuseppe Marino, presidente della Società Nazionale di Salvamento, una sorta di nostro sindacato, ci aveva assicurato che avevamo diritto all’indennità. È incredibile: abbiamo un contratto regolare che riconosce il nostro status di lavoratori stagionali ma per l’Inps non lo siamo. Molti di noi resteranno disoccupati e non potranno accedere neppure al reddito di emergenza».

Gianluca Fenucci

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