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Lavoro Preoccupante il tasso di irregolarità nelle Marche

Giuseppe Santarelli, segretario generale della Cgil regionale: «Numeri disarmanti che confermano quanto denunciamo da tempo»

Ancona, 3 settembre 2022 – La lettura del Rapporto Annuale delle attività di tutela e vigilanza dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro nell’anno 2021 evidenzia per le Marche dati molto preoccupanti.

Il tasso di irregolarità è pari all’ 83,40% (in assoluto la percentuale più alta rispetto a tutte le altre regioni italiane), con percentuali ancora più alte in specifici settori: 90,86% nelle costruzioni e 92,68% nei servizi di supporto alle imprese. In particolare, poi, nel settore delle cooperative di lavoro, emerge un tasso di irregolarità pari all’83% con una percentuale di lavoratori in nero o irregolari pari al 10,74%

Ammonta a 702 è il totale delle verifiche e degli accertamenti svolti dall’Inail nelle Marche: le violazioni accertate si riferiscono a 4.528 lavoratori, 665 dei quali completamente in nero, 223 soggetti a sfruttamento o caporalato. Ben 1.490 i lavoratori coinvolti da fenomeni di interposizione illecita di manodopera; 999 le violazioni sull’orario di lavoro e 1.172 le violazioni in materia di salute e sicurezza.

Dichiara il segretario generale della Cgil Marche Giuseppe Santarelli: «Numeri disarmanti che confermano quanto denunciamo da tempo e con sempre maggiore preoccupazione: nessuno strumento sarà di per sé risolutore (ad esempio il salario minimo) e nessuna ulteriore semplificazione burocratica migliorerà la vita alle imprese se non si assume, prioritariamente ed in modo strutturato, la decisione di contrastare ogni forma di illegalità e di sfruttamento nel mondo del lavoro, a partire dal rafforzamento dell’attività ispettiva, oggi certamente più mirata ma in costante calo quantitativo complessivo. Si parte da qui. Non c’è altra strada possibile».

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