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LAVORO Uci-Giometti, i sindacati: «Mantenuti i contratti con i dipendenti»

Il rapporto lavorativo del personale continuerà ad essere disciplinato alle stesse condizioni: economiche, contrattuali, normative

 

ANCONA, 9 luglio 2020 – Dopo tre incontri non risolutivi con Uci e Giometti, tenuti nelle date del 19 e 25 maggio, e del 9 giugno 2020, il 2 luglio, dopo una lunga e complessa trattativa, le parti hanno finalmente raggiunto un accordo quadro.

Forti inizialmente erano i dubbi circa la prosecuzione delle attività lavorative, e di conseguenza vi erano grandi preoccupazioni legate alla continuità occupazionale. Gli obiettivi sindacali principali sono stati raggiunti: sarà mantenuta la continuità dell’esercizio delle sei sale di Ancona, Senigallia, Jesi, Fano, Pesaro, Porto Sant’Elpidio e i rapporti di lavoro con tutti gli attuali dipendenti proseguiranno alle stesse condizioni precedenti, sia contrattuali che normative.

Nel dettaglio Uci Italia si impegna a mantenere il rapporto di lavoro con il personale sino all’esaurimento del Fondo di integrazione salariale (Fis) per Covid-19 previsto dalla normativa e attualmente in corso e, comunque, non oltre il termine massimo del 15 luglio 2020.

Successivamente esaurito il Fis per Covid-19 il personale passerà alle dipendenze della Giometti (che si riserva eventualmente di cedere il contratto con il personale ad un terzo operatore da essa designato) senza soluzione di continuità e con il mantenimento delle attuali condizioni economiche. Dal momento del passaggio a Giometti e sino alla riapertura delle Multisale, e comunque entro settembre, ci sarà un periodo di sospensione per lavori di adeguamento delle sale sia dal punto di vista tecnico-strutturale e sia in base alle normative e ai protocolli di sicurezza anti covid-19.

Dopo il passaggio alle dipendenze della Giometti (o eventuale terzo operatore designato), il rapporto di lavoro del personale continuerà a essere disciplinato alle stesse condizioni, economiche, contrattuali e normative. Gli obiettivi di maggior interesse per le organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil nazionali e delle Marche, erano: preservare il patrimonio culturale e sociale dei territori interessati, nonché quello di salvaguardare l’occupazione del personale alle stesse condizioni precedenti.

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