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Fabriano

LETTERE & OPINIONI IL “PROFILI” IN ROSA PER LA CAMPAGNA MONDIALE DELLA CONSAPEVOLEZZA SUL TUMORE AL SENO

FABRIANO, 16 ottobre 2018 – Nel pomeriggio di ieri l’Ospedale “E. Profili” illuminato di rosa per celebrare l’”ottobre rosa”, il mese della consapevolezza circa il tumore al seno, campagna annuale  mondiale che ha l’obiettivo di incrementare la conoscenza di questa malattia.

Nella la sala riunioni dell’U.O.C. di Oncologia, il direttore dell’area Vasta 2 ing. Maurizio Bevilacqua, il direttore dell’U.O.C. di Oncologia dottoressa Rosa Rita Silva, i medici delle Unità Operative di Radiologia Francesco Bartelli, Chiara Giacometti e Manuela Andreoli che, con lui, si occupano di senologia nell’U.O. di Radiologia di Fabriano e il dr. Attilio Parca dell’U.O. di Chirurgia, alla presenza dei vertici dell’Associazione Noi come Prima, Gianna Catufi e Patrizia Corradini, hanno sottolineato che sia la prognosi che il trattamento sono influenzati dallo stadio in cui la neoplasia si trova al momento della diagnosi.

Per questo la prevenzione non deve spaventare ed è necessario che le donne si sottopongano sia allo screening che alla senologia clinica e ad altri controlli, come la visita medica.

“Facendo così – ha affermato l’ing. Bevilacqua – si entra in un percorso di azione coordinata che nell’Area Vasta 2, da diversi anni, fila a vele spiegate grazie all’organizzazione garantita da medici e infermieri della Radiologia, Chirurgia e Oncologia, tanto più che siamo tra le poche realtà del centro Italia che possiamo fare esami istologici”. Si tratta di un impegno multidisciplinare.

“E’ sufficiente suonare un solo campanello – ha affermato la d.ssa Silva – per entrare in un circuito che dimostra quanta attenzione pone il sistema sanitario per garantire quest’opera di prevenzione che, spesso, non ha il riscontro che invece vorremmo avesse, addirittura abbiamo fatto anche una specifica lista delle donne operate, come dire sediamo tutti intorno a un tavolo e lottiamo per te”.

Il tumore della mammella è quello più frequentemente diagnosticato nella popolazione femminile,  rappresentando il 29% delle diagnosi di neoplasia nelle donne.

Si stima che nel 2018 verranno diagnosticati 52.800 nuovi casi di carcinoma mammario nella popolazione femminile. La sopravvivenza a 5 anni è pari in Italia all’87%, dato tra i migliori d’Europa, ed è molto simile alla sopravvivenza che si registra in USA e in Australia,  superiore a quella registrata  nel Regno Unito (79%), a testimonianza dell’importanza del ruolo svolto dal SSN  nel nostro paese. Il rischio di ammalarsi di carcinoma della mammella aumenta con l’età, con una probabilità di sviluppo di cancro al seno  del 2.4% fino a 49 anni d’età, del 5.5% dai 50 ai 69 anni e del 4.7  % tra 70  e 84 anni. Il trend di incidenza appare in leggero aumento (+0.3% per anno), mentre continua a calare in maniera significativa la mortalità (-0.8 % anno). In Italia vivono 800.000 donne che hanno avuto una diagnosi di carcinoma mammario.

Tra i fattori di rischio  i fattori riproduttivi, ormonali, lo stile di vita, familiarità ed ereditarietà, anche se la maggior parte dei tumori mammari sono forme sporadiche e solo il 5-7% risulta essere legato a fattori ereditari. Numerosi studi hanno dimostrato come lo screening  mammografico sia in grado di ridurre la mortalità e  aumentare le opzioni terapeutiche. Nei programmi di screening la mammografia con cadenza biennale è indicata in tutte le donne dai  50 ai 69 anni, anche se in alcune regioni  (Emilia  Romagna, Piemonte)  l’età d’inizio dello screening è stata abbassata a 45 anni, proposta avanzata anche nella nostra regione. L’adesione delle donne allo screening mammografico  in Italia è del 56-57%, maggiore al nord  (64%), 52% al centro, 42 % al sud e isole; nelle Marche è circa del 50%.

Area Vasta 2

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