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Jesi

LETTERE & OPINIONI “NON SARA’ UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE A DETTAR LEGGE”

JESI, 22 ottobre 2018 – Usciamo dal silenzio!

Certo che l’amministrazione comunale guidata da Bacci, ha uno strano(?) modo di interpretare la democrazia.

Giorni fa, è stata presentata una mozione a sostegno della legge 194 da Jesi in Comune, per mano della consigliera Agnese Santarelli. La mozione conteneva un richiamo a quanto avvenuto a Verona, dove la scorsa settimana l’amministrazione comunale ha approvato una mozione che proclama Verona “città a favore della vita” e che finanzia progetti e associazioni cattoliche per la cosiddetta “adozione del feto”.

Bene il presidente del Consiglio annuncia che non iscriverà la mozione al prossimo Consiglio Comunale poiché a Verona il tutto è avvenuto democraticamente. L’Amministrazione Comunale rifiuta il confronto, rifiuta di dover scegliere da che parte stare: o dalla parte delle donne o dalla parte del governo e dei movimenti retrivi e di destra.

Non scegliere sta generando un consenso silenzioso in questa città, si lascia passare il fatto che nel nostro ospedale l’obiezione all’applicazione della legge 194 è del 100%, che al consultorio i medici sono obiettori, che sulle pareti del consultorio pubblico viene dato spazio al consultorio cattolico.

È in questo quadro che si inserisce lo svuotamento della legge sull’aborto, attraverso l’obiezione di coscienza, presenza dei pro-life nelle strutture sanitarie, la progressiva perdita di servizi sanitari realmente pubblici – attraverso processi di privatizzazione e commercializzazione, assicurazioni integrative, esternalizzazioni dei servizi – che ha forti ripercussioni su accessibilità, qualità del servizio e capacità di rispondere ai bisogni reali..

Non sarà un presidente del consiglio comunale a comunale a dettar legge!

E’ necessario uscire in strada a rivendicare il rispetto della legge 194 e il diritto delle donne ad autodeterminarsi. Riappropriarsi dei servizi a livello territoriale e avviare discorsi e pratiche condivise sulla salute, in cui un punto centrale sia la reale partecipazione delle/i pazienti e delle comunità che rimetta in discussione i rapporti di potere medico /paziente, Il tema dell’aborto può aprire contraddizioni e spazi di trasformazione politica se inserito in un contesto più ampio sul diritto alla salute , alla cura e libero accesso, alla sanità pubblica

 

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

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