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LETTERE&OPINIONI “6 GIORNI DI CENSURA DEI MIEI POST AI GRUPPI”

Il Professor Armando Ginesi

JESI, 18 novembre 2017Torniamo oggi sulla questione della notifica di censura di Facebook che ha raggiunto il   professor Armando Ginesi nella giornata di martedì scorso. Raccogliamo la sua dichiarazione integrale.

«6 giorni di censura dei miei post ai gruppi. (La terza in poco più di un mese): come tocco qualche divinità di certi Pantheon, zac, scatta la ghigliottina, per ora solo metaforica.

Comunque è accaduto un mezzo miracolo: FB ha riposto. Dicendo che si erano sbagliati e che avrebbero ripristinato il testo, cioè, praticamente tolta la sanzione. Non è vero.  Quindi prendono anche per il sedere. Alla faccia di chi ancora crede che ci sia un algoritmo autonomo dalle indicazioni umane, asettico, freddo, puramente matematico che opera per conto suo.

È solo grazie agli amici ed agli estimatori che il mio post non gradito ha circolato con indici altissimi di gradimento.

Vediamo che succederà il 22, dopo le ore 9,25.

Comunque chi vuol seguire i miei post può farlo, per ora, ma chissà se e per quanto tempo, attraverso le pagine. CONSOLATO ONORARIO RUSSO DI ANCONA;

CINQUANT’ANNI ATTORNO ALL’ARTE. DALLA A ALLA Z; ARMANDO GINESI  Diario; ARMANDO GINESI, personaggio pubblico.

AGLI AMICI CHIEDO ANCORA UNA CORTESIA DIFFONDETE QUESTO MESSAGGIO, OGNUNO A MODO SUO (L’algoritmo non è poi così intelligente, forse va a verdicchio), SE CREDE, LO FACCIA SAPERE AI PROPRI AMICI.

GRAZIE, NON PER ME, MA PER LA LIBERTÀ D’ESPRESSIONE CHE SAREBBE TEORICAMENTE GARANTITA DALL’ART. 21 DELLA COSTITUZIONE DI QUESTA REPUBBLICA.”

Questo il post incriminato.

ASIA ARGENTO, L’ORCO DI HOLLYWOOD E IL MOSSAD (!?!?)

“Dario Argento, il  regista dell’horror (che in testa qualche cosa di  anomalo deve avere per concepire film come quelli che ha realizzato) ha dichiarato che sua figlia Asia la quale, a suo dire, quand’era poco più che ragazzina (una specie di Maria Goretti all’incontrario che, però, non ha avuto il coraggio di affrontare il martirio per difendere la sua virtù), ad Hollywood ha subito violenza dal produttore, pare un porcone noto a tutto il mondo dello spettacolo internazionale, Harwey Weinstein, dopo essere salita nella sua camera d’albergo, non uscirebbe più da casa. Teme per la vita e quella dei suoi figli da parte dei servizi segreti israeliani (l’efficientissimo Mossad) che la cercano per ucciderla. A parte il fatto che, forse, una visitina, da parte di un buon medico, si imporrebbe, chiedo al Presidente Laura Boldrini, la quale, recentemente, dinanzi alla minaccia (!) dell’Asia di andarsene definitivamente dall’Italia, ha concionato scongiurandola: “Asia, non te ne andare. Resta in Italia a difendere le donne!”. (Ma il fattaccio non era successo in America?), a lei, dicevo, chiedo, non le sembra,signor Presidente, che questo sia anche un sottile, perfido, quanto criptico messaggio antisemita ? Non ha niente da dire al riguardo?”»

Il 16 ottobre scorso un altro provvedimento di censura aveva raggiunto il professor Ginesi  per un post su Jacopo Fo. (ndr)

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