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Chiaravalle

LETTERE&OPINIONI ANCORA UNA SFORBICIATA ALL’OSPEDALE DI COMUNITÀ DI CHIARAVALLE

CHIARAVALLE, 15 ottobre 2018 – Con una disposizione trasmessa all’inizio di ottobre dal Direttore dei Presidi Ospedalieri di Area Vasta 2, i pazienti che presentano una patologia traumatica minore, anche dopo essere stati sottoposti ad esami radiologici al PAT (il vecchio pronto soccorso, per intenderci) di Chiaravalle, se necessitano di consulenza ortopedica dovranno essere inviati presso il Pronto Soccorso di Jesi e solo qui potranno essere indirizzati al Fast Track ortopedico.

In sostanza, se prima di questo provvedimento i medici del PAT, eseguito l’esame radiologico ed emessa la diagnosi con il consulto diretto dell’ortopedico di Jesi in base al quale veniva stabilito l’orario in cui inviare il paziente direttamente al reparto ortopedia (Fast Track), ad esempio per una eventuale gessatura e senza fare la fila al Pronto Soccorso, ora l’utente che si presenta a Chiaravalle potrà ricevere solo la documentazione radiologica e con questa dirigersi al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Jesi e fare una ulteriore fila nell’attesa del triage. E pensare che i PAT presso gli Ospedali di Comunità dovrebbero essere la porta di accesso al sistema dove l’utente può ricevere una risposta uniforme e tempestiva alla domanda di salute entro 24 ore!

È  difficile cogliere una logica dietro questa scelta, ma un dubbio ci viene: non sarà, invece, l’ennesima operazione di svuotamento del nostro Ospedale dai servizi che sono utili ad una comunità di circa 70.000 persone (che vivono oltretutto in una zona ad alto rischio ambientale), un’opera iniziata nel 2013 con la Delibera della Regione n. 735 e proseguita, purtroppo, con altre scelte poco eque per i cittadini e che hanno penalizzato alcune strutture ospedaliere della nostra regione?

Eppure proprio a ridosso delle elezioni amministrative di Chiaravalle il Presidente della Regione Ceriscioli in una iniziativa organizzata dal PD locale aveva annunciato grandi progetti per il nostro Ospedale e alcuni giorni dopo sulla stampa era apparsa la notizia dell’avvio di lavori per 300.000 euro (che avrebbero interessato il primo piano in disuso, per adibirlo ad ambulatori specialistici) e la sostituzione del tecnico di diagnostica per immagini andata in maternità. Constatiamo con delusione che a queste promesse non sono seguiti i fatti e che i lavori annunciati non sono nemmeno iniziati e che la sostituzione del tecnico è stata garantita solo per pochissime ore mattutine.

A tutto ciò si va a sommare anche il protrarsi, da mesi, della assenza della figura dello Psicologo presso il Consultorio, che sta arrecando gravi disagi ai servizi sociali del territorio e ai cittadini che vi fanno ricorso perché in stato di bisogno.

Più volte sono cadute a vuoto le richieste di incontro dell’amministrazione comunale con le dirigenze di Area Vasta e cogliamo l’occasione per augurare al rieletto Direttore di Area Vasta 2, Maurizio Bevilacqua, un buon lavoro, con l’auspicio che alcune scelte astruse, che vanno a ledere il diritto alla salute e il principio di equità in sanità, siano modificate in modo significativo.

Gruppo Chiaravalle Domani

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