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LETTERE&OPINIONI ATTESA SENZA FINE PER UN INTERVENTO CHIRURGICO

«Ci batteremo perché la Day Surgery non venga eliminata», sferzante Pasquale Liguori del Tribunale del Malato

JESI, 22 ottobre 2019 – Mentre l’Asur Marche è impegnata nella sua campagna trionfalistica sull’abbattimento delle liste di attesa per visite e accertamenti, il paziente del nostro ospedale che deve sottoporsi a un intervento chirurgico si trova alle prese con attese assolutamente intollerabili.

A esclusione ovviamente degli interventi urgenti e di quelli per patologie oncologiche, per gli altri interventi di minore entità deve attendere anche anni: ci risulta infatti che per interventi a piedi e mani l’attesa si prolunghi anche oltre i sei mesi, per un’ipertrofia prostatica anche due anni, ernie, varici, asportazione di colecisti, interventi urogenitali da sei mesi a un anno.

Seppur vero che si tratta di interventi non urgenti essi però hanno grosse implicazioni sulla qualità della vita del paziente.

E per fortuna che ancora la Day Surgery è operativa (ci batteremo affinché essa non venga soppressa) in quanto permette al paziente affetto da alcune patologie minori risolvibili con chirurgia a ciclo breve di non entrare nelle liste di attesa del reparto di riferimento con tempi molto più lunghi.

Le conseguenze di queste lunghe attese sono estremamente dannose in primis per il paziente, poi per l’ospedale perché il paziente, stanco di attendere, va altrove, ledendo così anche l’immagine dei tanti bravi professionisti che dopo aver visitato il paziente si vedono costretti a comunicare allo stesso che per l’intervento dovrà “pazientare” mesi o anni.

Pasquale Liguori
Responsabile del Tribunale del Malato Jesi

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