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LETTERE&OPINIONI FABRIANO PRO MUSICA INCONTRA RENATO GASPERINI DEGLI AGORA’

FABRIANO, 6 aprile 2017 – Terminato l’evento romano del “Mandela Night” svoltosi il 31 marzo all’Auditorium di Roma alla sala Petrassi, Fabriano Pro Musica ha incontrato Renato Gasparini, chitarrista e mente della band Progressive Jazz, Agorà.

Perché Mandela Night e come ti è nata l’idea?

Mandela è stato un maestro di vita. In questo periodi in cui si corre a costruire muri, la sua lotta pacifica per i diritti umani è attualissima.

Come è andato l’evento svoltosi all’Auditorium di Roma venerdì 31 marzo?

La produzione dell’evento è stata complessa. L’auditorium è un po’ come un ministero, ci sono molti filtri. L’idea di unire nello stesso evento danza contemporanea e musica è infine passata. Poi è stata necessaria l’approvazione ed il patrocinio del Mandela Foundation. L’audience numericamente è quella che ci si aspettava con la presenza dell’ambasciata del Sudafrica e dell’assessore alla cultura del comune di Roma. Ma soprattutto è stato fantastico il supporto di Fabriano Pro Musica che ha organizzato un pullman di amici che ci hanno sostenuto. Abbiamo veramente tutti apprezzato questo coinvolgimento della nostra città.

Come è nata la collaborazione con i LineOut Dance Company?

Line out è una realtà di danza che condivide i nostri obiettivi etici.  Cultura per generare rivoluzione umana. Sembrano solo parole ma non è così, è un ottica diversa integrale. Mettere giuste cause per generare effetti al di sopra di ogni aspettativa. In questi ci lega la filosofia buddista che condividiamo. Poi devo dire che calpestare insieme alle mie due figlie che sono parte di LineOut lo stesso palco è un emozione irripetibile. Infine Mauro Bocchi direttore artistico insieme ad Anna  Gasparini di Line out sono  stati determinante per costruire l’evento.

 

Patrizio Fariselli (Area) è spesso tirato in ballo con gli Agorà, come è nata la collaborazione e cosa apporta nel vostro sound?

Patrizio è ormai diventato un elemento portante della nuova formazione di Agorà.

Musicista e persona meravigliosa, sensibile, creativo e grande musicista.

Abbiamo iniziato a collaborare nel 2016 e l’ultimo nostro album “Bombook” vede la sua presenza.

 

 Mike Rossi è un grande sassofonista Sudafricano, come hai pensato a lui?

Ci siamo incontrati sul palco in un concerto, lo abbiamo invitato a suonare con noi per il bis ed è stato un colpo di fulmine artistico reciproco. Mike è americano ma vive a Capetown. E’ il pilota del Jazz in Sudafrica il suo ultimo lavoro “Take Another Five “è proprio dedicato a Nelson Mandela quindi un motivo in più per coinvolgerlo in questo progetto.

Cosa ti è rimasto più in mente di questo meraviglioso evento?

Suonare in Sala Petrassi è emozionante. La struttura, l’impianto audio e le luci sono il massimo disponibile. Il gran coda Steinway da 300.000 euro è il tocco finale. Il tutto pilotato da una struttura iper-professionale. ascoltando le registrazioni audio video del concerto tutto questo si percepisce.

Oggi negli Agorà si aggiunge un nuovo tassello fabrianese, il maestro Marco Agostinelli (Orchestra Concordia, Fabriano Pro Musica) ai fiati. Questa collaborazione è destinata nel tempo a consolidarsi?

Marco oltre ad essere un sofisticato artista è stato in particolare per questo evento il collante che ci ha aiutato a stemperare le inevitabili ansie. Sin da oggi con Marco abbiamo iniziato a progettare un nuovo evento con Agorà. Se va in porto sarà una gran sorpresa.

Qual è l’anima degli Agorà?

L’anima di Agorà alla base è il rapporto di amicizia tra il quartetto  storico (Gasparini , Urbani, Manzi ,Cesari ) e la nuova linfa data da Gianni Pieri ,Gabriele Possenti e Marco Agostinelli.

 “Bombook” è il vostro ultimo album da studio, “bombardare con i libri” (come è ben rappresentato anche nella copertina), oggi bombardare con la cultura è ancora possibile o siamo sempre più avvezzi ai tweet? Speranze?

 I paracaduti che nella copertina sono lanciati da un aereo “umano” non hanno bombe ma libri. Il contatto a terra trasforma l’ambiente. Con questa logica abbiamo fatto nostra la frase di Mandela “LA CULTURA è L’ARMA PIU’ POTENTE PER CAMBIARE IL MONDO” L’istruzione può fare più di qualsiasi altro strumento per far evolvere società con disparità sociali e economiche. Le guerre devono poter essere evitate con il dialogo e lo sviluppo culturale. Creare un ponte anche musicale è quanto vogliamo costruire con la nostra musica. Progressive Jazz crossroad e multiculturale…

L’album è strepitoso, con una ottima registrazione, di esso esiste la versione cd, vinilica e dvd. Come stanno andando le vendite, c’è ancora interesse per la musica per la mente?

L’album è stato comprato e distribuito dalla Sony music che sta creando un team di artisti di musica Progressive. L’album è in ristampa quindi è andato meglio delle previsioni di Sony. La generazione attuale è interessata al Prog. Sono andato ad ascoltate i King Crimson a Roma la metà del pubblico era di ventenni (compreso mio figlio).

La band è dunque numerosa, Lucio Cesari (basso), Massimo Manzi (batteria) Gianni Pieri (violoncello), Gabriele Possenti (chitarra), Renato Gasparini (chitarra), Ovidio Urbani e Marco Agostinelli (fiati). Come nasce un brano Agorà oggi, visto che siete dislocati anche in differenti luoghi?

Anni fa nascevano durante le prove, ora  si parte da temi che ci inviamo prima di incontrarci.

Che differenza c’è fra la musica Agorà degli anni ’70 e quella di oggi?

L’approccio è lo stesso, ma c’è una ricerca melodica più penetrante. Inoltre Agorà ora è un contenitore aperto che raccoglie collaborazioni artistiche con fini comuni.

Lo storico genere Progressive Rock ha alti e bassi, ora sta rialzando la testa. Voi degli Agorà vi ritenete Progressive Rock, oppure non vi sentite legati a nessun nome del genere?

Le radici del movimento Prog del 70 sono nelle nostre corde, ma visti gli elementi attuali della band con caratteri forti e distinti  ogni  definizione è stretta. Parlerei più di Progressive jazz se proprio vogliamo definire il genere.

Ci possiamo auspicare un Mandela Night 2?

Ci stiamo già lavorando.

Cosa avresti voluto che ti chiedessi?

Le tue domande sono come al solito quelle di un profondo conoscitore di Prog e non solo. Mi piacerebbe che mi chiedessi cosa poter fare a Fabriano per stimolare musica e cultura e dialogo. Intanto sarebbe bello portare lo stesso evento a breve a Fabriano… Sostenere ad esempio FPM che cerca proprio di attivare nella musica clinic formative ed eventi; fare  in modo che Fabriano diventi realmente uno stimolante  polo di cultura; bisogna integrare  tutte le associazioni culturali attive, dalle arte figurative al teatro alla danza alla poesia. Inoltre proporre clinics per audio ,video sociale media  didattica specifica per fare crescere una nuova generazione di artisti e tecnici che aiutino a sostenere Fabriano attrattivo polo culturale e creativo e che genererà nuove opportunità’ di lavoro per i giovani. Rimboccandosi le maniche con passione e pulizia etica si possono ottenere risultati al di là di ogni previsione.

Fabriano Pro Musica

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