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Maiolati Spontini

LETTERE&OPINIONI “IL DIKTAT DELLA SINDACA”

MAIOLATI SPONTINI – Il sindaco, o meglio, la sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, è stata chiamata in Sogenus per “perorare la causa” del mega ampliamento della discarica di Moie. All’incontro dovevano essere presenti anche i sindaci CIS, ma a parte Maiolati, Mergo e Rosora, i primi cittadini non hanno partecipato all’evento che aveva, ovviamente, uno scopo solo mediatico e di facciata. Erano, invece, presenti, oltre ai vertici politici e burocratici della società, Ceccarelli, Ragaini e Mosca, i rappresentanti di Anconambiente Spa, l’alter ego di Sogenus, la società che, pur essendo teoricamente in concorrenza con la nostra partecipata, detiene in essa il 25% delle azioni, che le permette di chiudere i conti in ordine, altrimenti avrebbe sempre i bilanci in disavanzo. E’ facile intuire perché Anconambiente propugni e solleciti una rapida approvazione del progetto.
Riportiamo, testuale, l’intervista rilasciata dalla Mancinelli:
“Sono venuta qui per avere più direttamente anche contezza di a che punto siamo sul progetto di ampliamento della discarica. Progetto che è partito diversi anni fa e che è partito con il consenso generale non solo della repubblica della Vallesina ma dell’intera Provincia, perché è una cosa che serve … che serve. E’ una cosa che serve e non mi risulta proprio possa neanche potenzialmente produrre chissà quali sconquassi. E quindi sono venuta qui, da un lato, per capire, dall’altro, per dire anche agli amici, ai sindaci della Vallesina, che pure sono stati invitati a questo nostro appuntamento, che cosa succede qui è una cosa che non riguarda solo … certo in primo luogo le popolazioni che qui vivono, ma non solo le popolazioni che qui vivono. Questo è un servizio che serve e DEVE essere realizzato, nei tempi necessari che ormai sono scaduti. Quindi, BASTA!”.
Qualcuno, a livello istituzionale, dovrebbe ricordare a questa signora che lei è la sindaca di Ancona e non un novello “caudillo” di una qualsiasi dittatura militare d’altri tempi dell’America latina. Pertanto, “BASTA”, lo dica ai dipendenti del suo staff e non agli amministratori dei nostri territori contrari all’ampliamento della discarica, né tantomeno ai cittadini che da oltre trent’anni sopportano la presenza di un impianto che interra “monnezza”, normale e speciale, prodotta massimamente da altri. L’impressione è che per la signora sia stata la prima visita ad una discarica.
Ha capito che il progetto di ampliamento riguarda esclusivamente (il 20% di RSU è solo una scusa per una parvenza di pubblico interesse) i rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi?!
Quando parla del consenso generale tributato al progetto del mega ampliamento della Cornacchia da parte della “Repubblica della Vallesina” (la signora cerca pure, senza riuscirci, di essere spiritosa) e dell’intera Provincia perché “è una cosa che serve”, si spieghi meglio, “serve” ai cittadini che vivono a 1.000 metri di distanza o “serve” alle industrie ubicate a Senigallia, Ancona e Falconara?! Per i cittadini è sufficiente l’attuale!
Ci resta un po’ difficile capire, soprattutto in termini di linguaggio (non proprio tecnico) dove la signora vada a parare quando dice che a lei “non risulta proprio che (l’ampliamento) possa neanche potenzialmente produrre sconquassi”. E chi ha mai usato questi termini! Tra l’altro, che intende per “sconquasso”, Un’esplosione? Uno tsunami? Il problema, sindaca, è molto più semplice: si tratta solamente di rispettare i criteri localizzativi e le norme del Piano Regionale (vecchio o nuovo poco cambia) di Gestione dei Rifiuti. Il potenziale sconquasso o ciò che lei intende non esiste.
La sindaca prosegue l’intervista dicendo che è venuta a visitare la discarica “per capire”. Per capire cosa? Cosa si può capire in 15 minuti? Ha misurato la distanza dell’eventuale buca dal nuovo plesso scolastico di Moie?
Comunque, la ringraziamo per la visita perché oltre ad essere venuta per capire (non si sa che cosa), è venuta anche a dire agli “amici sindaci” (per la verità pochini, solo quelli di Maiolati, Rosora e Mergo) che i 15 ettari di ampliamento “è una cosa che riguarda le popolazioni che qui vivono … ma non solo le popolazioni che qui vivono”.
Probabilmente, anche i presenti, ma sicuramente noi che l’abbiamo ascoltata, siamo stati folgorati dalla profondità di una simile riflessione. Anche se, forse, l’approccio di un cittadino che ha una discarica “a portata di mano” è un po’ diverso da quello che sta a 40 km. di distanza.
Nel finale dell’intervista dobbiamo, purtroppo, registrare una caduta di stile da parte della sindaca di Ancona, con quel secco “questo è un servizio che serve e DEVE essere realizzato. Quindi BASTA!”. Se per lei è un servizio così necessario, spieghi ai sindaci dell’entroterra per quale motivo l’ex Consorzio obbligatorio Conero Ambiente, che faceva capo al sub ambito di appartenenza del suo Comune, in dieci anni non ha né progettato né realizzato l’impianto di discarica che era previsto nel Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti. E non ripeta, come per anni è stato fatto, che la colpa è stata del Comune dei Filottrano che ha bloccato la costruzione dell’impianto con i ricorsi. L’Università Politecnica delle Marche, incaricata di fare uno studio sui potenziali siti idonei, ne aveva individuati 14, tra cui alcuni anche nel territorio del Comune che ora lei amministra. Se l’impianto fosse stato così necessario, perché non è stato fatto nel territorio del Comune di Ancona? Un esponente anconetano di SEL, una volta disse che ad Ancona chiunque intenda candidarsi ad una qualsiasi elezione (Comune, Regione) e proponga di realizzare una discarica sarebbe politicamente bruciato. Cittadini, Comitati, tutti sarebbero contrari. A questo punto si capisce perché E’ NECESSARIO, secondo Valeria Macinelli, “conferire” a Moie.

M5S Maiolati Spontini

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