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LETTERE&OPINIONI IL PRC SUL BIODIGESTORE E SUL CICLO DEI RIFIUTI

ncontro biodigestore in comune

JESI, 27 luglio 2019 – Il Consiglio Comunale aperto di Jesi sul biodigestore  non è stata un’ occasione persa ma la testimonianza della testarda volontà dell’ amministrazione jesina di procedere a tappe forzate verso  la realizzazione di quell’ impianto. Incastrato all’ interno di una seduta ordinaria con all’ ordine del giorno l’approvazione del nuovo Statuto Comunale, scarsamente pubblicizzato, disertato da quasi tutti gli invitati istituzionali a cominciare dai comuni confinanti con la localizzazione dell’ impianto come  Monte San Vito e Chiaravalle, condotto con notarile distacco è stato soprattutto una liturgia fiacca, una formalità da espletare in fretta, senza alcuna volontà di ascolto, per poter poi approvare fra qualche giorno l’atto che darà il via ai lavori.

Tuttavia alcune verità sono emerse, i ritardi sul Piano di gestione del ciclo dei rifiuti e, soprattutto, le modalità con cui viene redatto, che espropriano i consigli comunali della possibilità di intervenire sugli indirizzi, che non tengono in alcun conto sui possibili modelli alternativi, che non si interroga sulle caratteristiche del gestori in particolare sui reali strumenti di controllo pubblico del ciclo e dei suoi obbiettivi. Sembra evidente che dopo le iniziali e condivisibili “bizze” del Comune di Jesi di fronte a questa mancanza, sia iniziata, sotterranea, una trattativa “segreta” in cui la localizzazione a Jesi del biodigestore   è diventata la “moneta di scambio” per la disponibilità jesina ad accettare che il piano fosse a misura di un gestore compatibile con gli equilibri politici del territorio. In tutto questo poi, Comuni come Chiaravalle e Monte san Vito, recitano l’ammuina del vorrei ma non posso.

Di fronte ad un opinione pubblica di queste cittadine che ha capito tutti gli svantaggi di questa localizzazione ( dalle emissioni all’ aumento di traffico pesante) producono documenti pieni di nulla ma che nella sostanza non esprimono con chiarezza nessun diniego a questa scelta e al dunque, come era ieri il Consiglio Comunale aperto, o prima, le assemblee dell’ Ata di cui fanno parte, scelgono l’ignavia della fuga  o il silenzio. Ovviamente, pure ieri è stato evidente, il Pd che governa  gran parte dei comuni della Provincia e ha responsabilità in Provincia e in Regione, nella Vallesina sceglie il “basso profilo” non propone e non agisce, aspetta che “ passi la nuttata”. Peccato che quella “nuttata” toccherà ai cittadini della Copettella, a quelli di Chiaravalle e Monte San Vito, che l’area Aerca avrà un impianto impattante in più, ( magari più grande di quanto previsto, che di rifiuti da digerire in giro per l’ Italia ce ne sono a tonnellate e Roma non è poi così lontana).

Noi non ci rassegniamo, alternative ce ne sono, realistiche e praticabili, chiediamo ai comitati, i cittadini, alle forze politiche che si sono espresse di continuare l’impegno. Troveremo altri modi per continuare questa sacrosanta battaglia…

Partito della Rifondazione Comunista

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