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LETTERE&OPINIONI JESI, ALFREDO PUNZO: “SOLO VUOTE EVOCAZIONI SOLIDARISTICHE QUELLE DEL PD, A CACCIA DI CONSENSO FACILE”

JESI, 10 febraio 2017 – Le illazioni elettoral-populiste del PD di Santarelli e Marasca riportate dalla stampa gli scorsi giorni  hanno già avuto una risposta più che esauriente da parte del sindaco Bacci che ha dimostrato che – numeri verificabili alla mano, non le chiacchiere del PD – le tasse comunali nel corso di questa consigliatura non solo non sono aumentate ma si sono ridotte; nonostante il trend, costantemente negativo, dei trasferimenti ai Comuni da parte di Stato e Regione;  e nonostante le “tegole” che ci piovono in testa dal “passato”. Come i 3 milioni e passa di euro cui siamo stati condannati relativamente agli esiti giudiziari di un contenzioso per un esproprio  di molti lustri fa rispetto al quale – come per (ahinoi!) tanti altri contenziosi ancora in corso di giudizio – le passate amministrazioni, tutte a targa PD, non hanno predisposto alcun fondo che, guarda caso, abbiamo invece dovuto istituire noi…!

Non voglio dire che questa sia un’amministrazione di … “geni”: dico semplicemente, che per mantenere – in molti casi “migliorare” – in questi anni i servizi, spendendo un terzo in meno di quanto si è fatto da sempre, riuscendo nel frattempo a ridurre pesantemente i debiti e a far fronte pure alle “tegole” che ci piovono in testa dal “passato”, è bastato semplicemente spendere i soldi nel rispetto del loro “speciale” valore in quanto “pubblici”. Che, in concreto, significa tagliare ciò che non serve, migliorare l’organizzazione, motivare chi ci lavora e… fare finalmente “gare serie”, ovvero gare in cui si ridefinisca con rigore lo scopo ed in cui non vincano gli “amici” ma … i fornitori in grado di offrire il miglior rapporto prezzo/qualità. Gare, tra l’altro, che si è potuto indire e celebrare ad inizio di ogni esercizio perché si è istituita la buona abitudine di concepire e far approvare in Consiglio il bilancio di previsione prima dell’inizio dell’anno di riferimento, evitando di farlo dopo l’estate, prendendo in giro i cittadini; perché è esattamente questo che si fa – prendere in giro quelli che te li hanno dati i soldi – quando si va a chiedere in Consiglio di approvare spese che sono state, di fatto, quasi tutte già consumate!

Ciò detto, lo scopo di questo comunicato è evidenziare la scorrettezza del PD nei confronti – non tanto dell’amministrazione (che non capisco ma… ci può stare) – quanto verso i cittadini.  Perché le affermazioni del PD sono semplici “balle”, agitate nel più populista dei modi occultando – per contro – i propri comportamenti concreti, in stridente contraddizione con le vuote evocazioni solidaristiche fatte, evidentemente, col solo scopo di sollecitare “consenso facile”.

A Santarelli e – soprattutto – a Marasca voglio ricordare la seduta consiliare del 9 settembre 2014 e la mozione che io stesso presentai “Misure urgenti per scoraggiare e recuperare l’evasione e l’elusione fiscale”, che tanti “lazzi e sberleffi” suscitarono proprio da parte del PD.

Come ciascuno può agevolmente leggere al sito del comune di Jesi, la mozione ricordava come la misura assunta dall’Amministrazione di rimodulare le aliquote dell’addizionale comunale IRPEF, incluso l’abbassamento della soglia di esenza, si fosse resa necessaria proprio per poter garantire sostegno finanziario ai servizi ed alle politiche comunali in favore delle fasce più “deboli” della popolazione jesina. La mozione denunciava come la propensione all’evasione e all’elusione fiscale non fosse da considerarsi un astratto problema nazionale ma riguardava soprattutto le realtà locali, la nostra realtà jesina, come dimostra il fatto che nella nostra città quasi il 50% dei contribuenti dichiarava (e dichiara ancora…), contro ogni evidenza e contro ogni buon senso, redditi inferiori a 15.000€/anno lordi, guarda caso… proprio la precedente soglia di esenza, che per questo motivo fu ridotta a 10.000 €/anno lordi.

La mozione riconosceva la profonda valenza sociale della correttezza dei comportamenti fiscali e indicava nel contrasto all’evasione e all’elusione fiscale un preciso “dovere” amministrativo, individuando nella  “delazione” uno strumento in grado, oltre che di contribuire concretamente a sanare le conseguenze finanziarie del fenomeno, di promuovere un processo di presa di coscienza e di educazione civica dei cittadini stessi.

Per queste ragioni la mozione impegnava l’amministrazione a dare applicazione alla legge dello Stato 203/2005 che incoraggia – codificandola, proteggendola e premiandola – la delazione da parte dei cittadini; che è una misura già operante e con successo in altri Paesi, con risultati molto positivi non solo in termini repressivi ma, soprattutto, in termini preventivi, che è la cosa che più ci interessa come amministratori.

Quella volta in Consiglio il PD usò nei miei confronti gli insulti personali (mi si diede del “pagliaccio” e fu proprio Marasca a farlo se non ricordo male…) anche se poi quegli insulti furono seguiti – più o meno “spontaneamente”- dalle inevitabili scuse che il presidente Massaccesi giustamente pretese.

Sta di fatto che la mozione, pur approvata a maggioranza, non ebbe l’esito che auspicavo perché io stesso giudicai che un’azione d’interesse “generale”, d’innegabile rilevanza per la coesione e la giustizia sociale ma dall’impatto così “dirompente” rispetto ai comportamenti quotidiani delle persone, può avere successo concreto solo se raccoglie – almeno in Consiglio – un consenso che sia il più unanime possibile, accompagnato sul territorio dalla collaborazione e dalla promozione di tutte le forze politiche. Un consenso che – tuttavia – quella volta proprio il PD fece mancare! Sì, il PD, il partito che – come nella sua sciagurata uscita sulla stampa di qualche giorno fa – della solidarietà, della coesione e della giustizia sociale pretende di fare la sua bandiera, una bandiera che – tuttavia – agita solo in campagna elettorale! Perché poi,  quand’è ora di fare qualcosa di concreto – come in quella seduta del 2014 – puntualmente ammaina, e pure in fretta, dedicandosi invece allo sport “dell’occhio strizzato ai mariuoli” . Sì, perché chi evade o elude è, di fatto, un ladro perché mette le mani in  tasca a tutti quelli che le tasse le pagano tutte e sottrae risorse a chi ne ha più bisogno. Ed il tutto, pensate,  per … qualche “votarello” in più!

Non lo so se i cittadini jesini siano o no ancora disposti a farsi prendere in giro su questi temi ed in questo modo. E non so nemmeno se il PD locale sia veramente convinto che certi metodi – che rasentano il “fiancheggiamento” e che denunciano in maniera impietosa una sottovalutazione soprattutto dell’intelligenza oltre che della “memoria” della gente – possano restituire smalto ad una mediocrità politica che sembra ormai essere diventata – purtroppo – il suo marchio di fabbrica.

Per quanto mi riguarda, se le cose sono queste, non posso che continuare ad essere un “civico”, nonostante i miei orientamenti e la mia cultura civile e politica dovrebbero vedermi collocato in ben altra casa politica, quella che invece – oggi come oggi – è letteralmente “occupata” dai “Santarelli” di turno, nell’indifferenza generale: che tristezza!

Mi adopererò – perciò ed in tutti i modi possibili – a che i contenuti di quella mozione facciano parte del nuovo programma elettorale (che spero si trasformi nel programma di mandato della nuova amministrazione) del candidato sindaco Massimo Bacci. E lo farò perché la ritengo una priorità civile indispensabile a realizzare uno degli slogan forse più abusati della nostra politica locale e nazionale e, per contro, meno realizzato: “pagare tutti per pagare meno”.

Non dovrebbe essere così difficile da capire, specie per le fasce più deboli. Specie per il PD. Non trovate Santarelli & Marasca?

Alfredo Punzo

Consigliere di maggioranza – Comune di Jesi

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