LETTERE&OPINIONI JESI: CHERIFA, UNA STORIA DI VIOLENZE SUBITE E ADESSO RISCHIA DI STARE PER STRADA CON LE DUE FIGLIE

JESI, 30 ottobre 2016 – Vorrei portare alla vostra attenzione un caso che può sembrare comune ma che non lo è affatto.

C’è una giovane donna che si chiama Cherifa, è italo tunisina ma ormai italiana. Ha alle spalle una storia drammatica di violenza e soprusi subiti come sempre da un uomo, suo ex marito, condannato a 8 anni di carcere ma ancora in attesa che la sentenza venga eseguita.

Un uomo che ha umiliato lei ma anche una delle sue bambine, con violenze che evito di descrivervi. Ebbene, da qualche tempo Cherifa vive a Jesi, ha sempre lavorato, non è mai stata di peso a nessuno, ma come per tutti la crisi ha colpito anche l’azienda dove lavorava e ora, da un po’ di tempo, è senza lavoro.

Rischia uno sfratto che molto probabilmente il 15 novembre verrà eseguito, il Comune le ha dato l’appuntamento per discutere il suo caso il 16, il giorno dopo, è spaventata. Sono più di due anni che si è rivolta al Comune, prima che la cosa diventasse urgente.

Ancora oggi il nostro Comune posticipa i tempi, e lei ha il terrore che le bambine le vengano tolte e magari affidate a quel padre violento da cui sono fuggite.

Ha chiesto una casa di emergenza, è una madre con due bambine, eppure per lei la casa non c’è. Ci sono davanti di lei 5 persone e non vi dico di che nazionalità per non banalizzare questo messaggio.

Lavora come volontaria all’Adria per aiutare chi come lei vive nel disagio, nonostante lei stessa abbia bisogno di tutto e subito.

Un caso che mi sta molto a cuore.

Mi auguro che da parte dell’Amministrazione si smetta con questo balletto tragico di rimpalli e si dia a questa mamma e alle sue figlie una sicurezza almeno tale da tranquillinzzarla sul fatto che in nessun modo quell’uomo violento, ripeto già condannato ma ancora libero, possa in qualche modo riavvicinare lei e le bambine.

Intervenire si deve e si può, lo si faccia.

Massimiliano Lucaboni

Coordinatore cittadino Forza Italia