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LETTERE&OPINIONI JESI, LA DIOCESI PRECISA: «NESSUNA STRAGE DI RONDONI»

A proposito del “caso” riguardante la nidificazione dei volatili sulla facciata della chiesa di San Pietro Apostolo

JESI, 23 maggio 2019 – In relazione ai recenti articoli apparsi sulle pagine della stampa locale e nazionale, la diocesi di Jesi e la Parrocchia di San Pietro Apostolo di Jesi precisano la situazione relativa alla chiesa situata nel centro storico jesino e alla modalità di dissuasione di piccioni.

Non si è trattato di una strage di rondoni ma  di un solo rondone morto nell’arco di 15 giorni dall’attivazione dell’impianto di dissuasione dei piccioni (attivato da alcuni anni) dopo la riapertura della chiesa al termine dei lavori di messa in sicurezza. La morte è stata causata dalla giornata fredda e piovosa che ha provocato a Jesi come in molte altre città d’Italia la morte di rondoni e rondini alcuni dei quali trovati anche nelle vicinanze della chiesa. Probabilmente il rondone in questione è caduto sui fili stordito dal freddo o cadendo dall’alto.

La chiesa di San Pietro Apostolo

Sulla facciata della chiesa sono posizionati non dei fili elettrici ma dei fili elettrostatici di dissuasione incruenta di piccioni utilizzati in molte chiese ed edifici, con certificazione CE e approvati dall’associazione per la conservazione della natura, la Lipu.

I coppi erano cementificati già da anni ma a motivo del tempo la cementificazione si era deteriorata con il rischio di causare la caduta dei coppi. Per questo nella ristrutturazione, su progetto accolto dalla Sovrintendenza e dalla Regione in seguito ai lavori dopo il sisma, è stata effettuata un nuova cementificazione dei coppi, fra l’altro in un tempo fuori dal periodo di migrazione dei rondoni e senza che sia stata rinvenuta la presenza di nidi.

Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali

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