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LETTERE&OPINIONI “IO LA PENSO COSÌ SUL REFERENDUM COSTITUZIONALE”

JESI, 27 novembre 2016 – Sono una cittadina che si è appassionata al tema referendario e vorrei entrare nel merito partendo dall’analisi del “quesito truffa” che ha giustamente causato tante polemiche per il modo ingannevole in cui è stato scritto, quesito sul quale ci troveremo a votare il 4 Dicembre. Vi sono inseriti degli “argomenti-specchietto” quali l’abolizione del CNEL, la riduzione dei costi, la riduzione del numero dei parlamentari, il superamento del bicameralismo perfetto. Per prima cosa il CNEL non è mai stato fatto funzionare e insieme alla riduzione del numero dei Senatori (soli 200 su 150.000 politici di professione) produrrà non un miliardo (come detto inizialmente da Renzi) o 500 milioni (come detto poi dalla Ministra Boschi) ma 57,7 milioni di risparmio (fonte Ragioneria dello Stato), cioè 0,83 centesimi di euro a elettore all’anno, praticamente nulla. E questi che vengono tagliati non sono i costi della politica ma della democrazia. Se si voleva risparmiare si poteva dimezzare il numero di tutti i parlamentari o più semplicemente dimezzarne lo stipendio, senza toccare la Costituzione ma con legge ordinaria. Al posto del bicameralismo perfetto avremo il caos. La riforma ha infatti introdotto 10 procedimenti legislativi diversi a seconda della materia trattata, una follia che condurrà a conflitti fra Camera e Senato sul procedimento da seguire, ritardando l’iter delle leggi che attualmente non è affatto lento visto che si approva una legge ogni cinque giorni, spesso fatta male. Quello che ci serve è avere meno leggi ma scritte meglio. Pensiamo alla legge Fornero e al lodo Alfano passate in una ventina di giorni e dichiarate in parte o totalmente anticostituzionali. O pensiamo alla legge Boccadutri, per sbloccare i finanziamenti ai partiti, passata in meno di un giorno di discussione fra Camera e Senato. Quindi non sono gli “argomenti specchietto” i veri obiettivi della riforma che va a modificare 47 articoli su 139, ben i 2/3 della Costituzione, incidendo profondamente sugli assetti fondamentali della nostra Democrazia. Qui, come dichiarato dal magistrato Roberto Scarpinato, non si tratta di una revisione ma di una NUOVA Costituzione, alternativa ed antagonista a quella del 1948. Per questo non la dobbiamo solo analizzare articolo per articolo ma immaginare NEL SUO INSIEME per comprendere quali sono i reali rischi che ci mette davanti, per capire che il vero obiettivo è quello di alterare per sempre il delicato equilibrio e bilanciamento fra i poteri dello Stato (legislativo, esecutivo e giudiziario) favorendo il potere esecutivo, del Governo, trasformando così la democrazia in una “sorta di dittatura dolce fondata non sulla sovranità popolare ma sul potere oligarchico della finanza e dell’economia” (N. de Matteo) e per poter meglio agire indisturbati con i tagli della spesa pubblica (lavoro, sanità, istruzione, ambiente). Per capire che i veri motivi sono nascosti e non esplicitati nel “quesito truffa” domandiamoci anche chi ha scritto questa riforma? Chi l’ha voluta? A chi serve? Non si sa chi l’abbia scritta, non era nel programma del Pd ed il Parlamento è praticamente bloccato da 5 mesi per occuparsi esclusivamente della riforma quando le vere emergenze del Paese sono legate al lavoro, alla sanità, alla scuola, all’ambiente. Di certo sappiamo che a volerla sono i cosiddetti “poteri forti”, infatti nel nuovo quadro costituzionale l’obbedienza delle regole Ue entra nel dettato costituzionale (art. 55 e art. 70). Infatti il 05/08/2011 all’Italia arriva una lettera della BCE, a firma M. Draghi e J.C. Trichet, che ci OBBLIGAVA a fare politiche di austerità che hanno colpito duramente lavoro ed imprese, nella stessa lettera la BCE chiedeva già allora una riforma costituzionale che rendesse più stringenti le regole di bilancio. Fu così che M. Monti fece inserire in Costituzione, all’articolo 81, il PAREGGIO DI BILANCIO che sta strozzando il nostro Paese e che questa riforma che modifica i 2/3 della Costituzione si guarda bene dal togliere. Il 28/05/2013 arriva un’altra ingerenza quando una delle più grandi banche d’affari mondiali, la J. P. Morgan, scrive che le Costituzioni dei paesi del sud Europa garantiscono troppo i diritti dei cittadini e la loro facoltà di protestare in caso di riforme scomode. Ora che questa riforma è stata scritta, anche se non si sa da chi, sono continui gli interventi a suo sostegno fatti da portatori di interessi come la Confindustria, l’Unione Europea, la Merkel, Obama e il suo ambasciatore. Come può essere fatta negli interessi dei cittadini? Fatte queste riflessioni invito tutti a compiere una scelta consapevole, magari leggendo attentamente il testo della riforma.

Sabrina Tavoloni

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