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LETTERE&OPINIONI PENSIONI, IL PRC: “GOVERNO LA SMETTA DI NASCONDERSI!”

JESI, 7 dicembre 2018 – Lega e M5S hanno preso milioni di voti promettendo di abolire la Legge Fornero: un obiettivo giusto che sosteniamo da prima della Lega, avendo promosso un referendum nel 2012.

Poi hanno detto che avrebbero fatto quota 100 (62+38)  che è migliore della legge Fornero, ma che è diverso dalla sua abrogazione, e non risolve nessun problema né alle donne, che non ce la fanno a raggiungere i 38 anni per il lavoro di cura che si scarica su di loro, né ai giovani con lavori precari.

Ora circolano le ipotesi più disparate e inaccettabili: inaccettabile se la misura durasse solo 3 anni, se si ricalcolassero le pensioni con il contributivo, se si mettesse un tetto ai contributi figurativi penalizzando 2 volte le lavoratrici e i lavoratori che hanno dovuto ricorrere alla casa integrazione!

 Il governo la smetta di nascondere cosa vuole fare e la smetta anche di nascondersi dietro l’Europa.  Noi siamo contrari da sempre alle politiche di austerità della UE, perché vogliamo fare un’altra Europa tutta diversa: dei diritti del lavoro e della giustizia sociale.

Ma il governo non solo ha sbagliato a non costruire nessuna alleanza con altri paesi Europei, a mettere in scena il teatro dello scontro, salvo poi prepararsi ad una ritirata che rischia di scaricarsi sui lavoratori.

Il governo sbaglia perché NON prende i soldi a chi ce li ha!

Si persegua l’evasione in un paese che ha 110 miliardi di imposte evase ogni anno, invece di fare il condono!

Si faccia una patrimoniale sopra 1 milione di euro di ricchezza, che colpisca il 5% dei ricchissimi che da soli hanno il 40% della ricchezza, invece di fare la Flat-Tax!

Si taglino davvero le spese militari e per le grandi opere inutili come la TAV, come invece non si fa!

Ci sono abbastanza risorse per le pensioni, un reddito dignitoso, politiche industriali e la creazioni di nuovi posti di lavoro!

Noi ci battiamo perché non solo quota 100 non sia peggiorata, ma si introducano flessibilità e riduzione dei requisiti per le donne (fino a che non ci sarà una condizione di reale uguaglianza nel lavoro produttivo e di cura) e si istituisca una pensione di garanzia, che rimetta in discussione i meccanismi del contributivo per i lavoratori precari.

Basta prese di giro o la lotta sarà dura!

 

Partito della Rifondazione Comunista

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