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Jesi

LETTERE&OPINIONI PIAZZA PERGOLESI, VITTORIO MASSACCESI ATTACCA: “IL SINDACO NON DEVE AVALLARE UN ERRORE DI PROGRAMMA”

JESI, 21 dicembre 2016 – Nella mia qualità di delegato del movimentoNessuno tocchi Pergolesi”, esprimo meraviglia che il sindaco, eletto con una lista civica e, coerentemente, lontano dal riconoscere ogni valore ai partiti, si appella proprio al passato dei partiti responsabili dell’amministrazione, per dire che quanto essi hanno preparato, egli accetta. Anche se hanno sbagliato. Ecco il punto: un’intelligenza critica deve saper riconoscere che c’è un errore di programma. Riconoscerlo è lealtà con se stessi. Ed è sbagliato accettare un programma che prevede lo spostamento del monumento Pergolesi. Punto e basta. L’errore prende le mosse  da un architetto che ha avuto il coraggio di proporre anche l’alberatura al corso Matteotti. Che è tutto dire. Vorrei vedere un’amministrazione che accetti una così devastante proposta. L’errore vale anche per piazza Pergolesi.

Monumento e piazza Pergolesi

Il sindaco crede che la città abbia saputo e accettato tutto il complesso programma di ristrutturazione del centro storico con un’assemblea dei cittadini i quali, naturalmente, non possono minimamente rendersi conto di eventuali inaccettabili proposte senza un minimo di approfondimento del problema. Ma in quella sede già l’Archeoclub fece diverse osservazioni in merito. E le ha ripetute, unitamente ad Italia Nostra e al Ferrini, ancora un mese fa con tanto di lettera e di dettagli riferiti proprio allo spostamento del Pergolesi, come iniziativa del tutto negativa. Del resto la stessa delibera approvata nel maggio scorso da quattro componenti la giunta (tre assenti), porta questo titolo: “Oggetto: Riqualificazione architettonica ed urbanistica del corso Matteotti e piazza della Repubblica. Approvazione progetto definitivo”.  Il titolo ignora completamente che nel progetto sia compresa anche piazza Pergolesi. E come si può pretendere che la cittadinanza si possa render conto di una proposta tanto negativa come quella di voler spostare il monumento?

Se chi della politica partitica non ne vuol proprio sapere, la butta in politica vuol nascondere la responsabilità di spendere male quanto incassato dalla vendita del patrimonio della città per distruggere una piazza, unica a Jesi nel suo genere. Nell’arco di mezzo chilometro ci sono due piazze grandi e cinque piccole (non quattro come ho scritto in altre circostanze). Cinque, perché c’è anche la bella piazzetta delle “Monnighette”, un palcoscenico con tanto di panorama  e di gradinata naturali. E  vogliamo distruggere l’unica piazza originale che abbiamo e di cui non si sente certo il bisogno di averla come le altre.

La proposta di Nessuno tocchi Pergolesi – referendum per conoscere il parere dei cittadini data l’eccezionalità del progetto – se la si butta in politica elettoralistica, vuol dire che si vuole solo polemica per evitare di guardare in faccia il rischio di un grave scempio storico-architettonico che la città potrebbe subire. Troppo comodo e troppo contradditorio. Ben altre, tante volte richiamate, sono le vere priorità.

Fa piacere però essere fermati lungo il Corso l’altra sera da una donna che non conosco: “ Professore, dobbiamo farcela a fermare quanto vogliono fare a Pergolesi!”- “Signora, aiutateci tutti, fate  sapere a tutti perché i cittadini pensano al Corso e non sanno del rischio della rovina di Piazza Pergolesi”.

Vittorio Massaccesi                            

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