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LETTERE&OPINIONI PRONTO SOCCORSO “CARLO URBANI”, BARELLE NEI CORRIDOI

pronto soccorso jesi

Problema causato nuovamente da scarsità di personale, sempre più in difficoltà

JESI, 2 novembre 2019 – Negli ultimi giorni il pronto soccorso è stato oggetto di afflussi eccezionalmente numerosi da parte soprattutto di pazienti anziani con pluripatologie e si sono tornate a vedere purtroppo le barelle nei corridoi.

E guarda caso quando gli afflussi sono tanti il monitor nella sala di attesa non funziona, non permettendo a chi attende di avere il polso delle attese.

Questo però è stato “solo un assaggio“ di quello che si potrà avere nei prossimi mesi con il picco influenzale e con le complicazioni di patologie croniche che porteranno un aumento considerevole degli accessi.

A fronte di ciò gli operatori del pronto soccorso, ammirevoli sotto ogni punto di vista, si troveranno quest’anno ancor più in difficoltà sia per le deficienze di organico (meno due medici oggi, meno tre tra qualche mese) sia per la difficoltà di ricoverare il paziente a seguito dei tagli ai posti letto in Medicina (meno dieci).

E di notte la situazione si fa ancora peggiore quando vi sono solo due medici di turno di cui uno in giro per l’ospedale per la guardia medica divisionale.

A fronte di tutto ciò la direzione dell’Asur Area Vasta 2 fa orecchi da mercante e mentre le altre Aree Vaste assumono personale medico di Ps non si capisce perché l’Av2 non lo possa fare: e così facendo perderemo nei prossimi mesi un altro medico che in cerca di stabilità se ne andrà verso altri lidi.

È davvero incredibile e assurdo che vi siano disparità di trattamento in questo settore cosi già tanto critico e che per queste disparità sia sempre il cittadino a farne le spese.

E mentre noi del TdM insieme alle Ooss, Rsu e Comitato difesa Ospedale stiamo attendendo ancora di essere ascoltati dalla IV Commissione Regionale (è più di un mese che abbiamo fatto richiesta), ci chiediamo allora perché l’Asur Marche sulla questione taccia.

Non può tacere sull’argomento il Sindaco di Jesi e la Conferenza dei Sindaci che devono assolutamente prendere posizione sulla questione.

Pasquale Liguori
Responsabile Tribunale del Malato Jesi

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