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LETTERE&OPINIONI RIMBORSI QUOTA TICKET SANITARI

ANCONA, 28 luglio 2018 – Nella giornata di giovedì 26 luglio si è tenuta presso la sede della Agenzia Regionale Sanitaria della Regione Marche la prima riunione del tavolo di confronto regionale richiesto da Cittadinanzattiva delle Marche  – Tribunale per i diritti del Malato  sulla questione dei rimborsi, previsti dal decreto legislativo 124/1998, della maggior somma pagata da parte del cittadino, rispetto alla quota ticket, nel caso di accesso tramite intramoenia alla prestazione diagnostica o specialistica che il servizio sanitario regionale non è stato in grado di garantire nei tempi massimi di attesa previsti.

Al tavolo erano presenti per l’Agenzia Regionale Sanitaria delle Marche il Dr. Claudio Martini e la Dott.ssa Irene Piccinini e quindi per il Movimento di Cittadinanzattiva delle Marche, il Segretario Regionale Avv. Monia Mancini, il Coordinatore dell’Assemblea di Cittadinanzattiva Ancona nord – Chiaravalle il Sig. Gianni Torresan ed i Coordinatori dei TDM di Jesi e di Fabriano Dr. Pasquale Liguori e Sig. Barocci Ernesto. L’incontro ha avuto inizio dalla presa in considerazione  del primo riscontro positivo pervenuto al TDM di Jesi da parte dell’ASUR Marche Area Vasta 2, circa una richiesta di rimborso della somma versata da parte della utente per l’accesso alla prestazione tramite intramoenia, per poi passare all’esame di ulteriori richieste di rimborso che sono arrivate agli sportelli di ascolto e tutela di Cittadinanzattiva /Tribunale per i Diritti del Malato.

Dopo una approfondita disamina della legge, si è condivisa l’utilità di proseguire nei lavori di questo tavolo per addivenire quanto prima alla definizione della procedura/percorso per l’erogazione dei rimborsi e soprattutto per individuare le risorse economiche da destinarsi ad un fondo che dovrà essere costituito ad hoc e destinato alla liquidazione dei rimborsi.

E su detto ultimo aspetto  i rappresentanti di Cittadinanzattiva Marche hanno già formulato alcune proposte come quella, ad esempio, di utilizzare, per la costituzione del fondo, le somme (almeno in parte) versate alle aziende sanitarie ed ospedaliere dai medici che svolgono attività in intramoenia (il cosiddetto Fondo Balduzzi) e precisamente il 5% dei loro compensi derivanti dalla libera professione.

Altro argomento trattato è stato quello previsto al comma 15 del decreto 124 e che prevede il pagamento  di una quota di partecipazione al costo della prestazione  nel momento in cui il cittadino non si presenti o disdica una prenotazione di una visita o di un esame. Insomma, dopo 20 anni dal decreto 124, ci siamo: la strada intrapresa qui nelle Marche, a maggior tutela e garanzia del diritto di accedere alle prestazioni sanitarie, è sicuramente quella giusta.

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