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Jesi

LETTERE&OPINIONI STATUTO COMUNALE, IL PRC E I PERCORSI DI ASCOLTO

Consiglio comunale

 

JESI, 19 dicembre 2018 – Il dibattito sul nuovo testo dello Statuto comunale ha avuto un indubbio merito, ha fatto uscire dalle stanze del Comune un atto, che per la sua natura e il suo valore dovrebbe essere costruito “coram populo” e invece rischiava di diventare quasi un atto routinario. Per altro, è ormai evidentissimo, intenzione della maggioranza e della giunta è farne uno strumento funzionale alla “governabilità” amministrativa invece che carta di diritti dei cittadini e dei valori su cui fondare la convivenza civile e il progetto sociale e politico. Si sa, il diavolo è nei dettagli, e quando il sindaco Bacci giustifica, nella sua poco cortese lettera al senatore Cascia, il titolo di “città regia “nel nuovo testo di Statuto, come “volano per la promozione del territorio” testimonia tutto questo.

Ora che il campo si è aperto anche Rifondazione Comunista, “si parva licet”, avanza le sue proposte.

Convinti che la cifra essenziale della democrazia sia la partecipazione, sicuri che i tempi presenti indichino l’urgente necessità di un nuovo rapporto tra cittadini ed istituzioni proponiamo al consiglio comunale un allegato allo statuto. Una delibera che istituzionalizzi la partecipazione attraverso una specifica consulta e che a questa Giunta e consiglio cedano parte della loro sovranità attraverso la possibilità di esprimere pareri obbligatori, ancorché non vincolanti, sugli atti principali quali gli indirizzi urbanistici, e il bilancio. Atti che questa consulta costruisce attraverso percorsi di ascolto e di raccolta di opinioni e proposte.

Ovvio, questa “Consulta” dovrà essere aperta a tutti, singoli cittadini e associazioni e dovrà essere dotata di strumenti organizzativi e risorse. Ci fosse già stata, le modifiche dello Statuto sarebbero state sicuramente migliori, perché la saggezza popolare vale cento volte quella degli esperti (che nel caso in specie, per altro, tanto esperti non si sono dimostrati).

Consegneremo questa nostra proposta a tutti i consiglieri comunali, proporremo un appuntamento di discussione pubblico e se sarà necessaria anche una raccolta di firme. Il monito di Majakovskij “esci dalle tue stanze, torna amico dei ragazzi di strada” dovrebbe essere da guida a chi nelle istituzioni vuole portare la spinta della cittadinanza attiva.

Partito della Rifondazione ComunistaJesi

 

BOZZA DI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA POPOLARE DEL COMUNE DI JESI

 

Premessa

 

Una nuova stagione sociale, più difficile, è in atto, prodotta dalla gravissima e strutturale crisi economica e dalle conseguenze che determina: le drammatiche difficoltà occupazionali, le sempre più misere risorse dedicate all’ attività pubblica, la devastazione del territorio dove vengono ridotti a merce  quei beni preziosi  come  l’acqua, il suolo, la salubrità ambientale e il paesaggio, che sono di tutti e diritto per tutti.

Un contesto, quindi, che rischia di minare alla radice i valori più profondi di quella che chiamiamo “civiltà europea”, un modello di convivenza fatto di diritti, solidarietà, cittadinanza  tutti volti alla promozione dell’ individuo e condizione necessaria per lo sviluppo complessivo dell’essere sociale e che, mirabilmente, la costituzione italiana raccoglie e promuove.

Le istituzioni e la politica (polis/etica vien da dire), rischiano di essere le prime vittime di questa temperie.

Tuttavia proprio dai territori, dalle esperienze dove l’agire degli amministratori e il volontariato civile costruiscono  comunità vera, possono nascere proposte e sperimentare  azioni che non solo contrastano queste derive, ma tracciano rotte  nuove, capaci di produrre coesione sociale vera e raggiungere  approdi concretissimi.

In questo senso il bisogno di partecipazione  che la società esprime, quella  voglia di dare che testimoniano i mille fiori delle associazioni  che operano nel territorio ai quali, spesso, siamo riusciti a dare opportunità e occasioni, possono essere una formidabile leva del buon agire amministrativo.

Produrre uno strumento, nuovo, duraturo per favorire questi percorsi, dare seguito agli impegni assunti, costruirlo in un processo di ascolto coinvolgente e aperto è conseguenza logica e insieme valore costituente della missione politica.

Ecco quindi la nostra proposta alla città e all’ amministrazione pronti a renderla insieme migliore e più ricca, convinti di dare un servizio e insieme un’ istituzione alla nostra comunità e offrire un paradigma di confronto con tante altre amministrazioni locali che hanno cominciato questo cammino.

Art. 1

Finalità e attribuzioni della Consulta popolare.

 

 

1.Il presente regolamento, istituendo la Consulta popolare, stabilisce le modalità per l’attuazione delle forme di partecipazione popolare previste dall’art.6 della legge 142/1990 .

 

  1. La consulta popolare ha lo scopo di favorire la partecipazione e la collaborazione dei cittadini all’attività dell’Amministrazione Comunale e più in generale alla gestione della cosa pubblica .

Essa ha funzione consultiva, propositiva, e di indirizzo nei confronti del Comune e di

Promozione della partecipazione e diffusione dell’informazione presso la cittadinanza.

 

  1. La Consulta svolge tali funzioni mediante:
  2. a) emissione di pareri consultivi richiesti dagli organi dell’Amministrazione Comunale,
  3. b) emissione autonoma di proposte, atti di indirizzo e rilievi relativi alle attività, ai servizi ed agli atti del Comune
  4. c) momenti di monitoraggio dell’attività amministrativa in relazione ai programmi indicati dall’ Amministrazione comunale.
  5. d) organizzazione di incontri, dibattiti con la cittadinanza e pubblicazione periodica di informative in riferimento alle finalità indicate dal presente regolamento.

3 La richiesta del parere da parte dell’Amministrazione Comunale ha carattere obbligatorio nei seguenti casi:

  1. a) bilancio preventivo annuale e piano pluriennale degli investimenti;
  2. b) programmazione annuale delle attività e delle iniziative aventi una ricaduta generale sul piano sociale e territoriale;
  3. c) pianificazione urbanistica generale.

Il parere consultivo richiesto dall’Amministrazione Comunale, va rimesso entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta. In caso di urgenza l’Amministrazione può stabilire termini di tempo più brevi, comunque mai inferiori ai 5 giorni. Trascorsi tali termini varrà la prassi del silenzio assenso .

I parere della Consulta rimesso in tempo utile sarà allegato alla determinazione

dell’Amministrazione comunale.

 

  1. I rilievi, le raccomandazioni e le proposte autonome, relative alle attività e ai servizi e agli atti del Comune vanno presentati dal/dai portavoce della Consulta al Sindaco, che, motiverà entro trenta giorni le considerazioni sugli atti in oggetto.

 

  1. La verifica della coerenza tra la programmazione adottata dall’Amministrazione comunale e l’attività concretamente svolta verranno compiuti mediante l’accesso ai documenti, atti e determinazioni del Comune e mediante periodici incontri dell’Assemblea con il Sindaco e con gli Assessori e comunali. Tali incontri,

promossi dalla Consulta almeno due volte all’anno, potranno avvalersi, in relazione ai temi trattati,della partecipazione di tecnici e funzionari comunali ed essere aperti a tutta la cittadinanza.

 

6 .Il Comune provvede al funzionamento della Consulta, mediante la concessione gratuita dei locali idonei alle riunioni sia dell’assemblea che degli altri organi e mediante la fornitura delle attrezzature e dei materiali e necessari per lo svolgimento delle attività che la riguardano, compreso il servizio affissioni.

 

7.La Consulta si rinnova con il rinnovo dell’Amministrazione.

Art. 2

Organi della Consulta

 

 

  1. Sono organi della Consulta:

-L’Assemblea

-Il Comitato  dei portavoce

-Il/i portavoce

-Gruppi di Lavoro

 

2 .L’Assemblea è costituita dai rappresentanti delle istituzioni, enti, associazioni

operanti nel territorio e dai cittadini maggiorenni residenti nel Comune Jesi interessati e disponibili a farne parte . Il diritto si acquisisce previa richiesta di partecipazione fatta al Segretario comunale. La richiesta diventa operativa dopo cinque giorni lavorativi dalla ricezione.

L’Assemblea è l’organo deliberativo della Consulta. Definisce e approva gli atti relativi alla funzione consultiva, propositiva e di controllo di cui ai punti a) b) c) del comma 3 del precedente articolo 1 e annualmente autorizza il piano di attività di cui al punto d) dello stesso comma e articolo.

 

3 .Il Comitato dei portavoce

E’ costituito dai rappresentanti dei gruppi di lavoro nominati dagli stessi ed ha il compito organizzativo di preparare i lavori dell’ assemblea e quello esecutivo di dare corso alle decisioni della stessa.  Ai lavori del comitato partecipano i rappresentanti del consiglio comunale , uno per ogni gruppo consiliare costituito. I portavoce dei gruppi di lavoro sono indicati dai gruppi di lavoro stessi e per la loro indicazione valgono i principi di rotazione e di revoca. I lavori del comitato sono verbalizzati da un segretario e presieduti da un organizzatore nominati a inizio seduta tra i portavoce stessi.

 

4.Il/ i portavoce che hanno il compito di mantenere i rapporti con il sindaco e la giunta comunale per  illustrare le proposte i pareri  e le indicazioni dell’ assemblea sono proposti dal comitato dei portavoce e nominati dall’ assemblea, anche qui vige il principio della rotazione  e dell’ interscambiabilità in funzione dei temi e delle proposte e dei temi.

 

5.I gruppi di lavoro hanno lo scopo di favorire la partecipazione attiva di tutti i partecipanti all’assemblea e insieme di tematizzare le specifiche problematiche sociali e amministrative, redigono report dei loro lavori che sono proposti all’ ordine del giorno dell’ assemblea. Il gruppo di lavoro nomina in relazione ai propri lavori un rappresentante che partecipa ai lavori del comitato dei portavoce ,per i compiti in esso da espletare.

 

6 .Tutte le cariche della Consulta popolare non sono remunerate.

 

Art. 3

Riunioni

 

  1. La prima riunione assembleare viene convocata, mediante affissione, dal Sindaco entro 60 giorni dall’insediamento o dall’approvazione del presente regolamento. Nell’avviso di convocazione della prima riunione assembleare viene fissata la data ( di norma 30 giorni) entro la quale i cittadini interessati possono avanzare richiesta di partecipazione alla Consulta.

Le successive riunioni assembleari sono convocate dal comitato dei portavoce, con anticipo di almeno sette giorni, mediante affissione ed eventualmente altri mezzi di comunicazione.

In seguito a richiesta firmata da parte di almeno 100 cittadini residenti del Comune o da parte del Sindaco o dell’Assessore delegato deve essere convocata l’assemblea stessa  con all’o.d.g. l’argomento richiesto.

L’Assemblea  è convocata dal comitato dei portavoce ad intervalli non superiori a tre mesi.

 

  1. Le riunioni dell’Assemblea sono valide con la presenza in prima convocazione della metà dei componenti e in seconda convocazione ( a distanza di almeno un’ora dalla prima) qualunque sia il numero dei partecipanti.

 

  1. Non sono ammesse deleghe.

 

  1. Le decisioni vengono assunte con il metodo del consenso e dell’ unanimità: In caso diverso le proposte avanzate in assemblea hanno tutte la dignità della presentazione al confronto con l’amministrazione e dell’ illustrazione pubblica.
  2. Il Comitato dei portavoce viene convocato la prima volta dal Sindaco,

successivamente dal presidente dei lavori dell’ ultima seduta  con un intervallo entro un mese dalla seduta stessa o comunque da almeno due rappresentanti dei gruppi di lavoro con un preavviso minimo di sette giorni

.

Art. 4

Principi generali

 

L’originale e le modifiche del presente Regolamento devono essere approvate dal Consiglio Comunale.

 

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