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Maiolati Spontini

LETTERE&OPINIONI “UN NUOVO IMPIANTO PER RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ANCONA”

MAIOLATI – È passato un po’ di tempo dalla visita del Sindaco e del vice-sindaco di Ancona all’impianto di smaltimento di Cornacchia, con le perentorie dichiarazioni  sulla necessità di approvare l’ ultimo progetto di ampliamento.

Ascoltata l’intervista, al pari e più di altri, per il fatto di conoscerli come persone misurate e mai banali, sono rimasto sconcertato ed incredulo.

Come hanno fatto i vertici Istituzionali del Comune capoluogo di Regione a dire che bisogna approvare il progetto di ampliamento così com’è, quando:

  • ormai è appurato che lo stesso non doveva neanche essere concepito perché a soli 000 circa  metri dal centro abitato di Moie e di Stazione,
  • gli organismi tecnici ARPAM ed ASL fanno fatica ad esprimere un parere favorevole;
  • è chiaro che nella media Vallesina  ormai c’ è una grande maggioranza della popolazione che vuole chiudere questa esperienza condizionante per la valorizzazione del territorio.

Vista così, è sembrato più un’ improvvido tentativo di condizionare gli organismi tecnici della Provincia, che stanno  esaminando il progetto, che una volontà di dare un contributo concreto alla soluzione di tale grande problema. Questo, mi permettano gli amici Valeria e Paolo, avrebbero dovuto evitarlo soprattutto per il ruolo Istituzionale che ricoprono.

Riflettendo bene, però, da questa serie di negatività potrebbe  nascere uno sbocco concreto a questa vicenda.

Partiamo da quando nel lontano 1997, la SO.GE.NU.S. S.p.A. in una fase cruciale della sua evoluzione è passata ad un  controllo prevalentemente  pubblico.

In quell’occasione, noi, piccolo comune della Media Vallesina, nello scegliere i nuovi partner imprenditoriali  abbiamo chiesto, senza contropartite, all’azienda dei Rifiuti del comune di Ancona di entrare nella compagine sociale di questa società.

Due motivazioni di base: interessava il suo know-how imprenditoriale e un rapporto Istituzionale strategico con la città capoluogo di Regione, visto che questa impresa ambiva a diventare un punto di riferimento nel settore dello smaltimento dei rifiuti a livello regionale.

Realizzatasi questa partecipazione, per tutti gli anni successivi, ha assicurato all’azienda  di Ancona un reddito certo ed apprezzabile.

A questo indubbio vantaggio economico, però, non è corrisposto quel contributo strategico che ci si aspettava per far crescere l’azienda SO.GE.NU.S..

Le Amministrazioni della città di Ancona, che si sono succedute, non hanno fatto tesoro di questa esperienza e la loro azione nel tempo, in quanto a localizzazione di impianti di smaltimento,  si è sempre caratterizzata per una rigorosa coerenza con la sindrome “Nimby” (No sul mio territorio).

Anche per questo è fallita l’esperienza del consorzio di  smaltimento dell’ ambito Uno, che non è riuscito a localizzare nessun  impianto, peraltro comunque previsto a Filottrano.

Quando Ancona Ambiente ha potuto, ha fatto concorrenza alla SO.GE.NU.S,, com’ è avvenuto nell’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti  della città di Fabriano.

Per il resto silenzio assoluto.

Ora ìl Sindaco ed il Vice Sindaco di Ancona ci diranno che sono intervenuti preoccupati del fatto che, se l’ampliamento non viene approvato, praticamente il valore dell’azienda si azzererà, così come le prospettive occupazionali di una parte del personale diventeranno a rischio; è un male per tutti!

Conveniamo su questo!

Come si esce allora da questa situazione?

I vertici dell’Amministrazione di Ancona hanno constatato che quando un impianto è gestito bene (lasciamo perdere però i toni trionfalistici per favore!!) non è il mostro che alcuni dipingono.

Seguendo quindi, le parole del Sindaco di Ancona, si potrà spiegare anche ai cittadini di Ancona che non è il caso di farsi condizionare dalla sindrome “Nimby”.

Se ricordo bene, c’è già uno studio dell’ Università Politecnica delle Marche, che individua anche nel territorio del comune di Ancona siti idonei alla localizzazione di impianti di smaltimento.

Continuiamo quindi a collaborare insieme nella gestione di questa importante partecipata.

Per i primi venticinque anni la media Vallesina ha retto il peso della localizzazione della discarica, ha guadagnato di più e il comune di Ancona di meno.

Ora che il sito di Cornacchia, dopo ben quattro ampliamenti, è esaurito e non rispetta più le norme del piano regionale dei rifiuti, la SO.GE,NUS. progetti e chieda l’autorizzazione per realizzare un impianto di smaltimento per rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in uno dei siti disponibili nel territorio del comune di Ancona.

Potremmo andare avanti, qualora necessario, per altri venticinque anni, valorizzando la professionalità della SO.GE,NUS, svolgendo il servizio per il tessuto produttivo marchigiano e non, avvantaggiati anche dal fatto che questa eventuale nuova localizzazione è  più baricentrica è più facilmente raggiungibile attraverso il  sistema viario regionale.

Naturalmente la città di Ancona avrà assicurata la parte prevalente della redditività aziendale e gli enti locali della Media Vallesina una parte minore, in un corretto e virtuoso  principio di reciprocità.

Questa proposta, credo, debba essere analizzata con attenzione dai competenti Organi Istituzionali, anche per evitare la sgradevole sensazione, peraltro già paventata in altri commenti molto meno benevoli, che questa visita nella Vallesina voleva solo difendere l’assegno annuale, con un poco onorevole spirito “coloniale”.

Saremo disponibili ad approfondire proposte analoghe anche in altre parti del territorio provinciale esterni alla media Vallesina  che in questi anni ha già ampiamente “dato”.

Aldo Cursi

Capogruppo consiliare “Innovazione e Responsabilità”

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