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Cronaca

MAIOLATI IL VOTO NEGATIVO SULLA DISCARICA, DOMIZIOLI: “IL DIBATTITO SI È SVOLTO ALL’INSEGNA DI UN GROSSO EQUIVOCO”

La giunta comunale di Maiolati Spontini

La giunta comunale di Maiolati Spontini

MAIOLATI, 19 novembre 2015 – Anche il sindaco di Maiolati Spontini, Umberto Domizioli, torna a far sentire la propria voce ad una settimana circa dal Consiglio comunale di Jesi che, si ricorderà, ha ribadito il parere negativo espresso dalla commissione ambiente in merito all’ampliamento della discarica situata proprio nel comune spontiniano.

«Il dibattito è stato molto interessante – afferma Domizioli – articolato su molti aspetti e si è svolto con grande civiltà. Però, non condivido assolutamente alcune affermazioni, anche pesanti e scorrette, e inesattezze, riportate nell’intervento del sindaco di CastelbellinoAndrea Cesaroni – ma questa non è una novità…».

Per il primo cittadino di Maiolati c’è un importante accento che va preso in considerazione, in quanto «entrando nel merito del dibattito credo che questo si sia svolto all’insegna di un grosso equivoco che, purtroppo, non ho potuto far rilevare essendomi data la possibilità di intervento all’inizio, prima che il Consiglio entrasse nella forma istituzionale».

Vediamo, allora, in cosa consiste questo equivoco e perché incida in quello che è stato il dibattito complessivo e le ragioni riportate da ognuno.

«Il fatto è che il progetto del Comune da me amministrato non è diretto, o comunque lo sarebbe marginalmente, alle pratiche virtuose sui rifiuti che sono state illustrate, in quanto è destinato ai rifiuti speciali che in grandissima parte non sono, ad oggi, recuperabili o riciclabili. Mentre i diversi esempi illustrati riguardavano, appunto, i rifiuti urbani».

Andando nel pratico? Due dimostrazioni su tutte, rileva il sindaco: «L’eternit e i fanghi dei depuratori non sono sicuramente riciclabili».

Va da sé, quindi, che «la necessità della discarica c’è, a prescindere delle belle pratiche illustrate, come quella del Consorzio Contarina, che vanno sicuramente imitate e sulle quali sono completamente d’accordo».

Il giudizio sulla votazione finale dell’assise jesina mette in risalto «un esito che risente di molti luoghi comuni che vengono imputati al nostro progetto, continuamente ricorrenti e che non sono assolutamente accettabili, vale a dire l’impatto ambientale non sostenibile, il rischio salute e la speculazione economica. Per il resto, credo, a questo punto, sia opportuno aspettare serenamente la decisione degli enti preposti».

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