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Maiolati S. Il commissario: via dai locali comunali, e le associazioni insorgono 

Costi troppo alti, dovranno abbandonare gli spazi entro il 30 novembre, ma il mondo dell’associazionismo è pronto a dare battaglia

di Marco Pigliapoco

Maiolati Spontini, 7 novembre 2022 – Tanto tuonò che piovveVenerdì scorso si è svolto l’annunciato incontro tra le associazioni che usufruiscono degli spazi comunali, ex scuole elementari e il Centro comunale 6001, e il neo commissario prefettizio Gloria Sandra Allegretto, rappresentato per l’occasione dal segretario comunale Ugo Boldrini.

Le paure della vigilia si sono concretizzate, e anzi le conclusioni sono state ancor più perentorie di quanto si potesse immaginare nella peggiore delle ipotesiIl commissario infatti, ha comunicato che i locali dovranno essere sgombrati in toto entro il 30 novembre, concedendo soltanto qualche giorno di proroga per il trasloco dei materiali.

Il centro comunale 6001 di Moie

 Una decisione drastica e apparentemente inappellabile, motivata dall’aumento dei costi energetici, senza possibilità di cercare soluzioni alternative. In attesa delle doverose e dettagliate spiegazioni da parte dell’ente comunale, con la speranza che si possano riaprire canali di dialogo, la questione mette in apprensione tutto il mondo dell’associazionismo con le famiglie di tante ragazze e ragazzi impegnati nelle attività quotidiane, e divide l’opinione pubblica. 

Da una parte gli ex amministratori, che avevano proposto un accorpamento delle attività, e stavano lavorando alla modifica del contratto per l’erogazione di energia calore. Dall’altra, i consiglieri dimissionari sottolineano la mancanza di decisioni concrete nei tempi e nei modi corretti da parte dell’ex Sindaco.

L’ex sindaco Tiziano Consoli

Intanto, le associazioni sono pronte a far valere i propri diritti, e ben sette di queste hanno firmato un documento congiuntoFotoclub Effeunopuntouno, Associazione turistica Pro Loco, Associazione Fantasy Twirling, LG2 Vallesina Twirling, Associazione Noi di Creart, Banda musicale L’Esina, Anpi Media Vallesina

«Preme rilevare che neanche le procedure di sfratto in sede giurisdizionale civile hanno tempi di esecuzione così brevi, tanto da apparire, il termine assegnato (addirittura verbalmente), manifestamente irragionevole. Interrompere l’attività delle associazioni di volontariato, significa negare il principio solidaristico, mirabilmente enunciato dalla Costituzione, agli articoli 2 e 18 – scrivono i firmatari dell’appello -. E’ bene ricordare che le associazioni di volontariato erogano, senza soluzione di continuità, servizi alla persona, il cui valore (sociale, culturale ed economico) va ben oltre il costo delle utenze di luce, acqua e gas. Ne consegue che, un provvedimento amministrativo in tal senso, quando verrà formalizzato e notificato, appare, sin d’ora, in contrasto con il principio comunitario di proporzionalità». 

«Le associazioni di volontariato che operano da anni nel territorio hanno maturato il legittimo affidamento a vedersi rinnovare il contratto di comodato. Quindi, la risoluzione unilaterale del rapporto si pone in diretto contrasto con l’ulteriore principio di diritto comunitario, di tutela del legittimo affidamento. Non si comprendono le ragioni per cui tale decisione, che incide profondamente nel corpo sociale, assumendo, dunque, una forte connotazione politicanon sia stata rimessa alle valutazioni e determinazioni della futura Amministrazione locale». 

«Ci sono altri sistemi per migliorare la situazione finanziaria dell’ente, quali, ad esempio, la lotta all’evasione/elusione fiscale dei tributi locali, il contrasto dell’abusivismo edilizio, la vendita degli immobili infruttiferi, l’estinzione anticipata dei mutui, la riduzione del personale».

«Sarà interessante verificare quali iniziative intenderà assumere, in tal senso, il commissario prefettizio. Con la collaborazione dei politici locali, le associazioni, una volta formalizzati i provvedimenti amministrativi, vorranno far pervenire una interrogazione parlamentare, condivisa con gli organi di stampa; salva ogni azione in sede giurisdizionale, a tutela dei propri diritti, ricorrendone i presupposti».

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