Attualità
MAIOLATI SPONTINI A Villa Jolanda “The Passenger” per condividere giorni difficili
25 Marzo 2020
Gli ospiti della clinica redigono un giornalino, riflessioni che hanno anche anticipato l’esplosione del contagio
MAIOLATI SPONTINI, 25 marzo 2020 – Gli ospiti della Clinica Villa Jolanda – Neomesia di Maiolati Spontini – località Scisciano – tornano a essere scrittori e giornalisti e, in questi giorni, è pronto il nuovo numero del giornalino The Passenger.
Si tratta di un vero e proprio giornalino degli ospiti, nato da un’idea condivisa con la direzione, gli psicologi, i medici e gli educatori della struttura ma realizzato da una redazione composta quasi esclusivamente dagli ospiti che propongono i temi e redigono i testi.
Uno splendido momento, coordinato settimanalmente dall’educatore professionale Mirco Bolognini, di aggregazione, pensiero, scambio di idee e condivisione per gli ospiti e gli psicologi della Clinica del network Neomesia, ma anche una efficace forma espressiva che diventa anche percorso terapeutico.
«È un modo di evadere – dice una ospite – dai nostri muri interiori in un assaggio di libertà e condivisione». Parole che sentiamo ancora più nostre in questi giorni difficili per via dell’emergenza da Covid-19 che costringe tutti noi all’isolamento e ad una crescente ricerca di “libertà e condivisione”, per citare la stessa paziente.
In questo numero troviamo i buoni propositi, i progetti e le speranze dei pazienti per il 2020 (con i desideri più disparati, dallo “scudetto del Milan” a “Pace e salute per tutti”, da chi vorrebbe “visitare di nuovo Maiolati Spontini” a chi vorrebbe “2020 milioni di euro”!), e poi l’angolo poetico, la rubrica un po’ amarcord delle abitudini e tradizioni dei tempi passati, il divertente angolo della barzelletta e quello delle foto, la ricetta culinaria e la storia personale.
E poi un articolo di copertina incentrato sulla paura e il coraggio, scritto prima dell’esplosione dell’emergenza Covid-19 ma che sembra fare da precursore di riflessioni che in molti di noi stiamo certamente facendo in questi giorni.
La Clinica è solita chiamare i propri pazienti “ospiti” per accorciare la distanza e abbattere il muro del rapporto medico/paziente, generando così un rapporto che sia sempre più di prossimità e di empatia, oltre che di stima e fiducia.
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