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MARCHE Infrastrutture, Valeria Talevi: «Rischio isolamento della regione»

La segretaria generale Filt Cgil Marche lancia l’allarme: «Il protocollo regionale sulla dorsale Adriatica non guarda ai mercati del Nord»

ANCONA, 29 gennaio 2021 – «Nelle Marche, il gap infrastrutturale si sta ampliando sempre più: il recente protocollo della Regione sulla dorsale Adriatica, tra i primi atti del presidente Acquaroli, non guarda i mercati del Nord, Germania in testa, ma al sud. Questo significa isolare le Marche poiché non avendo la fiscalità di vantaggio come invece le regioni meridionali, si rischia la delocalizzazione di siti produttivi oggi esistenti nella regione».

La segretaria generale Filt Cgil Marche, Valeria Talevi, lancia l’allarme sulle infrastrutture marchigiane.

Valeria Talevi

Tre i punti evidenziati: corridoi europei, alta velocità e aeroporto. Sul primo punto, secondo Valeria Talevi, «è chiaro che bisogna potenziare le reti ferroviarie con standard minimi per la mobilità delle persone e delle merci: nelle Marche, dovremmo rilanciare non solo le linee verticali per giungere al Tirreno ma anche quelle trasversali per raggiungere i mercati del nord».

Il protocollo, secondo la Filt Cgil «potrebbe trasformarsi in un grande autogol per la regione dichiarata ad alto rischio di fallimento tecnico di mercato dal momento che non ci sono più aziende strutturate che sostengono l’economia». Non solo: «Con questo protocollo, non si fa neanche una politica seria sull’intermodalità che riguarda porti e aeroporti».

Per quanto riguarda l’alta velocità con la questione delle Frecce Rosse, sollevata dal presidente della
Regione, la Filt Cgil Marche ricorda che «essendo servizi a mercato e, quindi, puntando ad un’utenza
business, con il lockdown Trenitalia ha ridotto i treni ovunque: una situazione che ci preoccupa, specie
per i lavoratori impiegati, e, comunque, il sindacato non ha ancora ben compreso quale treno sia stato
soppresso lungo la tratta Ancona-Milano, Milano-Ancona
, come ha fatto notare il Governatore».

La Filt, da tempo, sta vigilando «affinchè gli impianti locali non vengano ridotti perché questo significa anche limitare nuove assunzioni».

L’ultimo punto riguarda l’aeroporto Sanzio: sul fronte del trasporto aereo la situazione di crisi preoccupa la Filt che, dopo la privatizzazione dello scalo e il via libera della Ue alla ricapitalizzazione, chiede, in vista di dati molto negativi del settore, l’utilizzo di ulteriori ammortizzatori sociali alla scadenza del blocco dei licenziamenti per Aerdorica.

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