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MARCHE Misure a sostegno delle famiglie con cani e gatti

Consiglio regionale approva la mozione per un bonus a chi si trova in difficoltà e per chi adotta

ANCONA, 11 luglio 2020 – Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal Consigliere Sandro Bisonni, capogruppo dei Verdi, per sostenere le famiglie che vivono con cani e gatti che si trovano in difficoltà per le conseguenze dell’emergenza Covid-19 e per favorire le adozioni degli animali in rifugi e canili.

Le Marche grazie a questo voto sono capofila a livello nazionale degli interventi che riconoscerebbero finalmente la necessità di un aiuto alle persone che vivono con un cane o un gatto e l’importanza di aiutare l’adozione da sostenere con un buono per spese alimentari e veterinarie – ha dichiarato Maria Aquila, responsabile rapporti istituzionali Lav Marche -. L’attuazione di questi principi farebbe bene anche alle casse pubbliche poiché la Regione Marche spende ogni anno oltre tre milioni di euro per la gestione degli animali randagi. Questo alto costo economico ha anche il rovescio della medaglia di privare migliaia di animali della libertà e della possibilità di vivere una vita in famiglia».

«Dal punto di vista dei singoli cittadini, inoltre, la loro convivenza con gli animali è da anni svantaggiata dal carico fiscale e dalle norme che regolano il settore farmaceutico veterinario».

È importante che il Consiglio regionale sia impegnato a trasmettere una richiesta di cambiamento normativo a Governo e Parlamento per l’adeguamento dell’Iva su cibo e prestazioni veterinarie oggi scandalosamente al 22% come se animali adottati fossero beni di lusso, così come a realizzare interventi per assicurare i farmaci per gli animali che rappresentano un costo oggi insostenibile soprattutto in patologie croniche – ha detto Ilaria Innocenti, responsabile nazionale Area animali familiari Lav -. Le Marche sono la prima Regione a fare proprie le nostre richieste e ci aspettiamo a breve anche il pronunciamento di Lazio, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia».

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