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MARCHE Vaccinazioni tra luci e ombre

La nostra Regione ha affrontato bene questa seconda ondata? Possiamo dire di sì ma occorrono un po’ di sano realismo e meno toni propagandistici

In Italia ancora 4 milioni di dosi di vaccino anti Covid negli arsenali, prima della nuova consegna prevista per il 6 maggio. Nell’ultima settimana, mediamente, sono state somministrate 465mila dosi al giorno, superando in un paio di occasioni la soglia, non solo psicologica, del mezzo milione, fissata dal Generale Figliuolo (Santo subito! per quanto mi riguarda…).

Le Marche oggi si trovano in una situazione particolare: da un lato, oggi sale tra le Regioni per somministrazioni effettuate rispetto alle dosi a disposizione (581.789 somministrate su 651.330 consegnate, fonte: Ministero della Salute), al pari della Lombardia. E, seppur con posizioni più arretrate, la nostra regione rimane sopra la media nazionale: 15,7% quelli che hanno ricevuto solo la prima dose (14% il dato nazionale) e 11% quelli che hanno completato il ciclo vaccinale (10,5% Italia). Ancora più distanti dal podio (10ma posizione), diversamente da quanto annunciato in conferenza stampa dal governatore Acquaroli, con le vaccinazioni per gli over 80 e più in basso ancora se si valutano le diverse fasi: 19ma regione per il completamento delle due dosi (57,2%), ma primi con il 32,1% di chi ha ricevuto una sola dose (fonte: Fondazione Gimbe).

Punto dolente, la copertura sui soggetti con gravi disabilità: a ieri appena 630 dosi in totale, secondo la Regione, nessuno che abbia completato il ciclo. Su questo aspetto non è facile valutare, perché con “gravi disabilità” non sappiamo se sono incluse o meno certi gradi di patologie come, ad esempio, l’obesità o il diabete (categorie che statisticamente hanno un rischio di contrarre la forma grave del virus anche 10 volte superiore all’individuo sano).

Sintesi becera: “vaccinare più, completare meno” potrebbe essere il sunto della strategia adottata (niente affatto peregrina).

Dall’altro lato, l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, prospetta criticità sulle disponibilità di vaccino Pfizer relativamente ai richiami della settimana in corso. Quindi, da oggi all’8 maggio gli appuntamenti subiranno modifiche. Da lunedì dovrebbero esserci nuovi lotti e si potrà probabilmente riprendere una programmazione regolare.

A livello nazionale, per l’utente medio che vorrebbe “libertà di scelta” sulla marca del vaccino, niente da fare: posto che non si sceglie, ma c’è anche nebbia fitta sulle raccomandazioni (sottolineiamo: raccomandazioni, non imposizioni) fatte dall’Aifa.
Aifa che, con Ema, Oms e quanti altri siano titolati a valutare, ribadisce che comunque tutti i vaccini danno protezione completa da manifestazioni gravi (e quindi ospedalizzazione o peggio) del Covid.

Ancora allo studio l’eventuale efficacia ridotta su alcune varianti. Ma fatte salve le difficoltà di approvvigionamento e l’organizzazione delle singole Regioni, aspettare il vaccino perfetto contro ogni variante e possibile controindicazione, l’attesa non è un’opzione: si rischia di fare come un mio amico che, dopo mesi di valutazione su quale fosse il tv al plasma perfetto, comprò uno a tubo catodico (quando già erano affrontabili quelli a Lcd!)

Le Marche hanno affrontato bene questa seconda ondata? Possiamo dire di : bene o male, i dati regionali sono comunque sopra la media nazionale. Sì, ben distanti dai toni trionfalistici e ottimistici delle conferenze stampa della Giunta: da una non confermata prima posizione per le vaccinazioni over 80, all’annunciato, agli inizi di febbraio, completamento della prima fase in circa 3 settimane ne parlavamo qui www.qdmnotizie.it/covid-19-piano-vaccini-poche-le-dosi-per-gli-over-80/ ).

Un po’ di sano realismo e meno toni propagandistici, almeno in questo frangente tragico, sarebbe auspicabile. Apprezzabile, direi…

(m.m.m.)

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