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MOIE ALLA BIBLIOTECA LA FORNACE “L’ANIMA” DI FRANCESCO MARIA MAGINI

Il primo racconto del giovane jesino al centro del quale c’è l’animo umano

MOIE, 24 febbraio 2019 – La biblioteca La Fornace ha ospitato, venerdì 22 febbraio scorso, il giovane scrittore Francesco Maria Magini, 19 anni, jesino, al primo anno di lingue a Macerata, che ha presentato il suo primo racconto, L’Anima (nella foto in primo piano, da destra, Michela Massaccesi, Federico Pasquini, Giovanni Paolo Magini, Francesco Maria Magini, Luca Rocchetti, Giuseppina  Arbusti, Cristiana Filipponi) che nasce dalla lettura della realtà contemporanea fatta attraverso i media, i quali quotidianamente propongono notizie di violenza e soprusi.

Francesco  ha osservato che il male che vede e percepisce è per lo più il prodotto di azioni umane e che il mondo si fa attraverso le sue leggi in un processo che va verso la perfezione, ma contempla necessariamente anche l’imperfezione.

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La presentazione del racconto alla Fornace

Il racconto nasce quindi da una serie di riflessioni personali al centro delle quali c’è l’animo umano nella sua complessità di luce – ombra e la responsabilità propria dell’uomo.

«Il significato che voglio far trasparire – afferma il giovane scrittore –  è che seppure il male non imputabile all’uomo rimane un mistero, una grande parte del male esistente è responsabilità delle scelte umane. Per limitare l’azione malvagia dell’uomo occorre che ciascuno confessi a se stesso di essere luce ed ombra, riconoscendo le proprie fragilità e quindi la possibilità di compiere il male, così come la virtù di fare il bene. L’uomo può così riconoscere la stessa complessità del suo simile ed agire di conseguenza non rispondendo al male con il male, ma facendo emergere la propria umanità e permettendo all’altro di scorgere la sua. E potrebbe anche accadere che la fragilità si trasformi in risorsa».

Continua a raccontarsi Francesco, in maniera spigliata e serena: «Questo racconto l’ho scritto più di un anno fa e l’ho conservato senza farlo vedere a nessuno e quando è stato il momento di redigere la tesina d’esame al liceo linguistico ho pensato che fosse il momento di tirarlo fuori dal cassetto e sottoporlo al giudizio dei miei insegnanti. In breve tempo, grazie a Monica Caprari, la mia educatrice e amica, si è messo in moto un meccanismo che ha coinvolto altre due sue amiche, Cristiana Filipponi e Giuseppina Arbusti, che hanno deciso di aiutarmi a trasformarlo in un piccolo libro, con tanto di copertina e prefazione. La redazione della tesina è diventata un’esperienza».

Si tratta di riconoscere la nostra muta partecipazione

A tutto ciò che accade nel mondo,

la nostra corresponsabilità.

Soltanto chi ha osato vedere che l’inferno è in lui

Vi scoprirà nascosto il cielo.

È il lavoro sull’ombra,

la traversata della notte

che permettono l’ascesa dell’alba.

Dove corri, non sai che il cielo è in te?

Christiane Singer

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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