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MOIE CANTO LA LIBERTÀ ALLA BIBLIOTECA LA FORNACE (foto e video)

Con il Canzoniere dell’Anpi e il gruppo Arcivoce uno spettacolo di canzoni, poesie, racconti sulla Resistenza e l’emigrazione

MOIE, 17 febbraio 2019 – In occasione del tesseramento 2019 dell’Anpi media Vallesina, la sezione di Moie ha organizzato, sabato sera 16 febbraio, lo spettacolo Canto la libertà, ospitato nella suggestiva cornice della biblioteca La Fornace. Spettacolo già proposto con successo al Teatro Pergolesi di Jesi e al Teatro Gentile di Fabriano.

Canzoni, poesie, racconti Resistenti con il Canzoniere dell’Anpi e il gruppo Arcivoce che hanno dato vita a uno spettacolo attraverso il quale si sono ripercorsi gli anni del primo dopo guerra, del ventennio fascista, dell’emigrazione, del riscatto e del sacrifico in nome della libertà.

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Presenti, oltre alla presidente della sezione di Moie “Libero Leonardi e Augusto Chiorri”, fucilati dai nazifascisti, Patrizia Renzi, il sindaco di Maiolati Spontini, Umberto Domizioli, gli assessori Irene Bini e Sandro Grizi, il presidente provinciale Anpi, Daniele Fancello.

Pubblico partecipe che ha applaudito e scandito in alcuni momenti il repertorio di canti presentato dal Canzoniere, composto da Roberto Anselmi (chitarra), Vito Cantarini (chitarra), Bruno Lasca (fisarmonica e tastiere), Leonardo Lasca (basso), Tamara Ferretti, Tania Pisani, Sergio Brocani, Daniele Rossetti (voci).

Tra le canzoni proposte, La madre del partigiano (da una poesia di Gianni Rodari), Oltre il ponte (Italo Calvino, Sergio Liberovici), Gam, gam, gam (canto yiddish), Bella ciao (anonimo).

Il gruppo Arcivoce – diretto da Maria Grazia Tiberi – era composto da Elisabetta Benedetti, Tullio Bugari, Rosella Canari, Manuela Carotti, Cristiana Carotti, Cristina Corsini, Lucia Lucarini, Maria Nives Piazza, Laura Santoni, Luigina Tantucci.

Ha letto brani e poesie come Quando chi sta in alto (Bertold Brecht), Non piangete la mia morte (autobiografia di Bartolomeo Vanzetti), La terra e la morte (Cesare Pavese), Ai fratelli Cervi (Salvatore Quasimodo), Un paio di scarpette rosse (Joyce Lussu), Augusto Chiorri e Libero Leonardi (da un lavoro dell’istituto comprensivo “Carlo Urbani”).

Pino Nardella

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