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MOIE FESTA DI SANT’ANTONIO ABATE, UNA TRADIZIONE CHE SI RINNOVA

Benedizione degli animali al convento della Romita di Cupra Montana

Nel cortile di Santa Maria la benedizione degli animali domestici e la consegna delle pagnottelle

 

MOIE, 17 gennaio 2019 –  Quest’anno la tradizionale festa di Sant’Antonio Abate si sta celebrando oggi (17 gennaio) nell’Abbazia di Santa Maria. Il vescovo Diocesano ha presieduto stamane la Santa Messa delle ore 10; un’altra messa sarà celebrata alle 18,30. La distribuzione del pane benedetto, che risulta essere più recente, è iniziata stamattina dalle ore 8,30 alle ore 13 e proseguirà dalle 16 alle ore 19. La benedizione degli animali domestici sarà nel cortile di Santa Maria alle ore 17.

La tradizione vuole che Sant’Antonio Abate vissuto in Egitto tra il 250 e il 356, sia il protettore degli animali domestici. All’età di vent’anni abbandonò la sua vita agiata e si rifugiò in primis in una zona deserta, e poi sulle rive del Mar Rosso dove condusse vita di anacoreta. L’iconografia lo ritrae spesso circondato da animali domestici e non, le raffigurazioni più comuni lo rappresentano insieme ad un maiale. Accanto a Sant’Antonio arde sempre un fuoco, “il fuoco di S. Antonio”. La dolorosissima e pericolosa infiammazione virale era ed è comunemente così chiamata perché per la guarigione si invocava Sant’Antonio abate, che aveva sopportato nel suo corpo piaghe molto dolorose scatenate da Satana. All’interno dell‘Abbazia di Santa Maria, collocato nell’abside laterale sud, vi è un cinquecentesco dipinto che raffigura Sant’Antonio Abate vestito con abiti vescovili, con la mitria ed il pastorale, seduto su di un trono. Sullo sfondo si intravedono un maiale nero, un bue, un fuoco, una campanella e delle palme, i suoi simboli caratteristici. I riti e le usanze legate alla sua festa sono molteplici.

A Moie in passato i contadini assai numerosi, andavano alla funzione religiosa presso l’Abbazia di Santa Maria con un “fascetto” di fieno che solitamente veniva legato con del vimine. Il fieno una volta benedetto, verso la fine della funzione religiosa, veniva successivamente distribuito agli animali. Altri contadini invece facevano benedire il grano, il granoturco, oppure il mangime. La tradizione a Moie è ancora viva, anche se ha una minore importanza rispetto al passato, grazie all’impegno della Parrocchia di Santa Maria.

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