Segui QdM Notizie

Cronaca

MOIE LA SOGLIA LIMITE DELLO STRESS AMBIENTALE DA INQUINAMENTO CHIMICO ALLA DISCARICA? LO DICONO LE API MORTE

MOIE, 23 giugno 2015 – Se ad un apicoltore muoiono 200 api a settimana, sicuramente qualche preoccupazione l’avrebbe sullo stato di salute del suo alveare e dell’habitat circostante. Se però quel numero di decessi dei poveri animaletti è conteggiato alla discarica della Sogenus, allora il discorso cambia. Mistero, direte voi. Però la spiegazione, a sentire la società pubblica, c’è. Eccola: “Le api sono impiegate per segnalare lo stress ambientale da inquinamento chimico: prodotti fitosanitari, metalli pesanti e radionuclidi. All’interno dell’Oasi, Sogenus ha, infatti, realizzato una stazione di biomonitoraggio composta da due arnie; ogni settimana vengono conteggiate le api morte che, al superamento della soglia critica pari a 200 esemplari, vengono sottoposte ad analisi cliniche per rilevare eventuali prodotti fitosanitari. Durante gli 8 anni di biomonitoraggio, non è stata rilevata alcuna presenza di inquinamento da fitofarmaci, oltre a non essere mai stata superata la soglia critica di 200 api morte a settimana, e non si è mai verificato il superamento dei valori di riferimento di metalli pesanti (cadmio, nichel e piombo) per le aree industrializzate sulle api vive e nel miele”.
L’argomento dell’attenzione all’ambiente e alla salute è stato al centro dell’inaugurazione dell’Oasi della Biodiversità alla discarica gestita da Sogenus, avvenuta sabato scorso (20 giugno) a Moie. Si tratta di un progetto di riqualificazione del territorio e di recupero della biodiversità locale all’interno di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti. Dopo i saluti del Sindaco Umberto Domizioli, e di Eddi Ceccarelli, Presidente di Sogenus, è stata data la parola ai professori dell’Università Politecnica delle Marche, Fabio Taffetani e Nunzio Isidoro, che hanno curato la realizzazione dell’Oasi e descritto le fasi di progettazione e di monitoraggio ambientale dell’area. Paola Filipponi e Marina Carbonetti hanno raccontato le numerose iniziative a scopo didattico ed educativo che verranno programmate all’interno dell’Oasi, rivolte non solo agli studenti dei Comuni della Vallesina ma anche a tutti i cittadini, studiosi e curiosi. È stata organizzata, infine, una visita guidata alla discarica per gli interessati. Questo progetto di miglioramento della qualità ambientale e della biodiversità nell’area della discarica “La Cornacchia”, gestita da Sogenus, è nato nel 2011.
Il percorso di recupero – riporta una nota stampa – è stato realizzato, nel rispetto delle normative vigenti, da Sogenus grazie alle ricerche condotte dall’Orto Botanico “Selva di Gallignano” e da C.Re.Ha. Nature Soc. Coop., spin off dell’Università Politecnica delle Marche. Le fasi di realizzazione dell’Oasi della biodiversità: come primo intervento è stato ridotto completamente l’impatto ambientale della discarica ripristinando gli equilibri strutturali e funzionali dell’ecosistema. È stata, poi, realizzata una copertura vegetale con specie erbacee, arbustive e arboree: sono state piantumate in 104 aiuole 13.956 piantine, appartenenti a specie tipiche dell’ambiente collinare marchigiano autoctono. È stato, quindi, creato un centro di salvaguardia e di diffusione della biodiversità all’interno della discarica “La Cornacchia”. Sono state messe a dimora specie erbacee e arbustive di notevole interesse mellifero e paesaggistico per innalzare la qualità ambientale e creare un vero e proprio giardino didattico. Infine, nel 2014 è stata elaborata una Cartografia della Vegetazione informatizzata, utilizzata sia come strumento di monitoraggio della vegetazione, sia come riferimento per l’interpretazione dei dati provenienti dai biomonitoraggi condotti attraverso bioindicatori (ad esempio il lichene, il carabide e l’anellide)”.
Afferma la presidente di Sogenus: “Il progetto che abbiamo inaugurato è di assoluta qualità; abbiamo reso l’area dismessa della discarica un’Oasi di biodiversità. La raccolta differenziata ha raggiunto percentuali molto buone, destinate a migliorare ancora, ma ci sarà sempre una parte residua di rifiuti che, per legge, può essere trattata e smaltita solo in discarica. Pertanto abbiamo scelto, da sempre, di gestire il nostro impianto in assoluta sicurezza, rigore e nel rispetto dell’ambiente. Operiamo monitoraggi costanti condotti dall’Università, che producono dati rigorosamente scientifici; da oggi, questa Oasi sarà ulteriormente valorizzata con percorsi didattici per cittadini, studiosi, studenti. A loro, alle giovani generazioni la affidiamo idealmente ribaltando il concetto diffuso di discarica. È infatti anche ambiente vitale in cui le essenze autoctone piantumate possono trovare habitat naturale e crescere rigogliosamente”.
Ha aggiunto il primo cittadino di Maiolati: “Siamo molto soddisfatti di vedere realizzato questo importante progetto per i cittadini di tutti i Comuni della Vallesina. Ancora una volta la Sogenus, un’azienda pubblica, ha dimostrato l’impegno nei confronti dell’ambiente e del territorio marchigiano. L’Oasi, infatti, rappresenta una culla della biodiversità e uno spazio adatto a percorsi didattici ed educativi”.

News