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MOIE LAURA MOLL E “LA NUMERO DUE”: STORIE DI DONNE-AMANTI, DI PASSIONI E DI AMICIZIA

 

(foto CriCo)

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MOIE, 21 marzo 2016 – Nell’ ambito delle iniziative della quinta edizione su “La centralità della questione di genere”, organizzate alla biblioteca “La Fornace” dall’ amministrazione comunale di Maiolati Spontini, la scrittrice Laura Moll (all’anagrafe Molinelli), chiaravallese di nascita ma residente a Falconara, ha presentato il suo ultimo romanzo, “La numero due”, durante una piacevole serata – venerdì 18 marzo scorso –  che, alla fine, è sfociata in un interessante dibattito. Il confronto, infatti, vista la presenza anche di uomini, ha ravvivato la discussione sottesa, comunque, all’intenzione reciproca di comprendere e raffrontarsi su questioni che riguardano da vicino la relazione uomo – donna.

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Presentata dall’assessore ai servizi sociali, Fabiana Piergigli, la scrittrice era affiancata da Manola Manoni, psicologa-psicoterapeuta, che ha tracciato un profilo psicologico delle protagoniste, Patrizia Giardini e Anna Maria Cipolloni, le quali hanno letto alcuni passaggi del romanzo.

«Io scrivo per amore – ha esordito la Moll – e scrivo storie di donne. Sono una scrittrice al femminile, sensibile all’universo donna. E questo libro è proprio il frutto di tanti incontri, di tante storie calate nella realtà attuale».

E’ una seconda stagione, questa, per lei, stagione nella quale ha intrapreso una strada che, in un certo senso, ha capovolto gli interessi del primo periodo, quando la Moll s’è dedicata alla trilogia che racconta di una saga familiare, quella dei Dead, con i volumi “Il fiume”, “Scherzi del destino”, “L’altra metà del cuore”, ambientati in Virginia sul finire dell’800.

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Di questo romanzo, comunque, non ha voluto svelare molto, lasciando il compito al lettore di condividere, con le quattro protagoniste e amiche di Falconara – Emanuela, Carla, Marta, Patrizia – lo sviluppo delle storie, dove si troveranno «improvvisamente immerse in una grande passione. Emozioni intense, dubbi, violenze nascoste. Sanno, però, che potranno contare sulla loro amicizia e solidarietà».

«”La numero due” parla di donne-amanti, ognuna di esse si trova ad essere, appunto, nella condizione di numero due, dell’altra». E non sono condizioni facili, vissute in situazioni che traggono spunto dalla realtà. Come dire: anche questo è quello che accade, tutti i giorni, nella vita delle donne.

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«Non potendo svelare come le storie delle protagoniste del libro si sarebbero dipanate nel corso della narrazione – ha detto Manola Manoni – mi sono soffermata su ciascun monologo che è stato esposto per arrivare a un profilo psicologico delle stesse. Mettendo in evidenza le parole e le frasi chiave presenti. Secondo Jerome Liss, psichiatra statunitense scomparso di recente, nella parola e nella frase chiave vi è racchiusa una speciale carica emotiva che, se sottolineata, amplificata e riecheggiata, suggerisce una direzione da esplorare del vissuto di chi l’ha pronunciata, attraverso frasi direzionali. Dato che nei vari monologhi le parole e frasi chiave esprimevano un’immagine come “mi sembra di stare in un labirinto…” oppure “cambio gli uomini come abiti…” e non potendo accompagnare nell’ esplorazione le protagoniste, ho interpretato il significato di quell’immagine per comprendere che cosa volesse esprimere. Una frase apparentemente banale può racchiudere in sé, o meglio, può indicare un vissuto che vale la pena di esplorare».

Laura Moll, ha anticipato che sta lavorando a un secondo libro sulla condizione femminile, che esplorerà la questione dell’indipendenza economica.

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