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MOIE Le tradizioni a tavola del giorno di Pasqua

Le “uova pinte” a colazione e il pranzo posticipato proprio per l’abbondante libagione del mattino

La colazione di Pasqua era un rito molto vissuto in diverse famiglie, la tavola era apparecchiata con cura e spesso era la stessa disposizione, imbandita ad arte, aspersa dall’acqua benedetta al passaggio del sacerdote. La presenza più ricorrente della colazione di Pasqua era la frittata, in particolare con il caratteristico mentrasto. Solitamente per questa sentita prima colazione, si radunavano attorno alla tavola tutti i componenti della famiglia

Si rammentano, inoltre, i salumi, le uova, ma anche la coratella d’agnello, quest’ultima in particolar modo veniva servita in alcune osterie cittadine. Immancabile era la Pizza di formaggio, a Moie oltre a essere preparata dai forni locali, erano le massaie moiarole intente a prepararla, per poi cuocerla nel forno a legna comune presente nel rione delle Casette. Questa ricetta è stata tramandata di generazione in generazione sino ai giorni nostri.

Un aspetto tradizionale della mattina di Pasqua erano le uova dipinte. Le uova venivano poste in una pentola con carta velina colorata, a fine cottura la carta velina veniva tolta e l’uovo rimaneva colorato. Altre famiglie moiarole coloravano le uova in altri modi: ad esempio facevano bollire gli spinaci e aggiungevano le uova che assumevano poi il colore verde, oppure per creare l’arancio occorreva aggiungere all’aceto una cipolla rossa.

Per ottenere il colore azzurro, grazie ai pigmenti delle erbe, si bollivano le uova all’interno dell’acqua con fiori viola, denominati Erba della Madonna. Queste uova colorate e decorate assumevano il nome di uova pinte. Il pranzo pasquale era in certe famiglie posticipato proprio per l’abbondanza della speciale colazione mattutina: tradizionalmente la portata centrale era l’agnello al forno con aglio, rosmarino, lardo e patate; per primo la pasta al forno, i vincisgrassi rossi, con carne macinata.

Le frattaglie dell’agnello si preparavano in padella con la cipolla, come accompagnamento le verdure lesse. Taluni rammentano che non tenendo a casa loro l’agnello, cucinavano il coniglio, utilizzato anche come condimento per una pastasciutta di sfoglia all’uovo.

Come conclusione del pranzo pasquale vi era il ciambellone o taluni ricordano delle ciambelle con sopra la glassa fatta con le chiare d’uovo e ornata con confettini colorati.

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