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MOIE Oggi la Fiera, i ricordi di un’antica tradizione

Nonostante il ridimensionamento per le nornative anti covid rimane il fascino di un evento pluricentenario

MOIE, 9 settembre 2020 – La Fiera delle Moglie – che si tiene oggi – era in origine dal  9 al 12 settembre ed è una delle più antiche delle Marche.

Fu concessa dal Papa Sisto V il 13 luglio 1588 dietro un lauto pagamento. La fiera deteneva il suo valore storico, sociale ed economico come centro delle contrattazioni per vendere e comprare merci, soprattutto bestiame, tanto che era presieduta da un Governatore Distrettuale. Originariamente i banchi e i casotti venivano posti solo ad un lato di via Clementina (oggi via Risorgimento) per non essere di intralcio alla viabilità.

Dal 1925 la fiera si sviluppa su diverse aree di Moie, e il mercato degli animali più grandi (mucche, cavalli, tori ) viene spostato al campo boario (attuale piazza Kennedy), dove c’erano solo alberi a cui venivano legati gli animali per essere esposti e valutati dai contadini, dai fattori e compratori.

Alla fine della piazza erano esposti animali da cortile più piccoli quali maiali, capre e pecore.  Nella via Cesare Battisti c’erano esposti per la vendita gli animali da cortile, che venivano venduti piccoli per essere poi cresciuti nelle fattorie. Nei pressi dell’Abbazia erano presenti i mezzi di trasporto delle persone: biciclette, moto e vespe, mentre  in via Trieste c’erano i semi e le piantine ortofrutticole.

Tutta la fiera era un’esposizione per l’acquisto e la vendita di tutti quei prodotti che sostenevano l’economia agricola di quei tempi. Durante la seconda guerra mondiale, nei giorni della fiera, i contadini venivano a portare i loro capi di bestiame per la pesa e la consegna ai tedeschi dei rifornimenti per le truppe in battaglia, detto “ammasso”; e il bestiame veniva pesato nella pesa pubblica della famiglia Novelli, ubicata dove adesso c’è la gioielleria Borocci.

Moie in quel periodo veniva invasa da tantissime persone che venivano da ogni parte della regione, e rimanevano a mangiare e dormire per le strade, bivaccando e dormendo sul ciglio della strada, prima di consegnare i capi di bestiame.

Negli anni Sessanta e Settanta, in concomitanza della fiera e della festa patronale, venivano allestiti anche spettacoli itineranti, artisti di strada si esibivano in spettacoli improvvisati, per intrattenere le persone che rimanevano fino a tardi per concludere gli affari. Le osterie e i ristoranti si riempivano di gente che si divertiva con questi spettacoli improvvisati ma molto coinvolgenti.

Siamo giunti alla 432ma edizione della Fiera e la stessa viene organizzata il 9 settembre (dal 1834) e interessa tutte le vie centrali di Moie, con esposizione di tutti i generi di beni: dall’abbigliamento, all’alimentari, all’ortofrutta, agli animali da cortile e a quelli da compagnia.

Essa è espressione della vocazione della popolazione dedita al commercio, e identifica Moie come uno dei centri più vivi della nostra regione.

• Un appuntamento, tuttavia, oggi ridimensionato e organizzato nel rigoroso rispetto delle norme anti Covid.

Tratto dai ricordi di Adelio Novelli

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