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MOIE Si rinnova la tradizione dei “Focarelli della Venuta”

focarò Moie

Appuntamento stasera alle ore 21 davanti all’abbazia benedettina di Santa Maria, la storia dei “fuochi”

MOIE, 9 dicembre 2021 – L’usanza dei focarelli della Venuta è una delle più antiche tradizioni delle Marche, ancora presenti soprattutto nelle campagne.

La stessa tradizione indica come data del sacello nazaretano nel territorio di Recanati, la notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1294. Questa data fu fissata per iscritto la prima volta da Girolamo Angelita nel 1531 circa, il quale si basò probabilmente su una precisa tradizione orale del luogo. La storia narra di due cappuccini, Fra’ Tommaso da Ancona e di Padre Bonifazio d’Ascoli che resero solenne la ricorrenza della Venuta agli inizi del 1600.

I fuochi della Venuta  indicano il cammino degli angeli, a Moie  prendevano il nome solitamente di focarelli. La gente si preparava alla festa un mese prima, erano i giovani in particolare che raccoglievano la legna necessaria. Ogni famiglia del circondario portava un fagottino di legna legata con vimini.

Negli anni 50’-60’ del 900 vi era una sorta di gara tra le varie zone di Moie per fare il focarello più grande e che potesse durare di più. Registravano un diverso afflusso di persone a seconda dei luoghi dove venivano accesi. Molto partecipato era quello di Piazza del Mercato, di grosse dimensioni, e i giovani erano soliti raccogliere le legna molto prima.

Anche nel rione Pontacci si accendeva un focarello all’inizio di via Fornace, poi un altro dietro l’abbazia di Santa Maria, per quest’ultimo erano i giovani delle Casette che passavano di famiglia in famiglia a chiedere le legna.

Nelle campagne, invece, l’impegno veniva preso in particolare da famiglie singole o riunite in gruppi che li accendevano nell’aia o in altri spazi adeguati. L’orario dell’accensione era verso le 18.30 e di solito, verso la fine del focarello, i più anziani iniziavano a sparare mortaretti come segno dell’esultanza popolare.

Il cuore dei focarelli era costituito dal momento di preghiera, si intonavano le preghiere mariane, il rosario e le litanie. La signora Zelia Gentili ricorda come la nonna, tra una preghiera l’altra davanti al focarello, intonava questo verso popolare: “Madonna Lauretana, soccorri a chi ve chiama, Maria, ve chiamo io, soccorri il bisogno mio”

Per i moiaroli, appuntamento stasera, dunque, dopo un anno di assenza a causa del Covid-19, alle ore 21, davanti all’abbazia benedettina di Santa Maria per poi proseguire nella campagna circostante.

La parrocchia Santa Maria di Moie intende tenere viva questa antichissima tradizione e, in collaborazione con il gruppo Scout d’Europa, invita la cittadinanza a partecipare e a recitare le litanie lauretane attorno al focarello della Venuta.

In caso di avverse condizioni meteo si provvederà ad accendere un piccolo fuoco simbolico in un braciere posto davanti all’Abbazia.

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