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Moie Tetyana Bezruchenko racconta la sua Mariupol -VIDEO

La guerra in Ucraina, la difesa dei diritti umani, la pace: alla biblioteca La Fornace l’incontro sulla “nuova ferita nel cuore dell’Europa”

di Giovanni Filosa

Moie, 23 gennaio 2023“Una umanità che faccia da scudo alle persone ferite”.

Una frase chiave del corposo e profondo incontro pubblico con dibattito finale – svoltosi alla Biblioteca La Fornace – che fa parte di un ciclo incentrato sui diritti imani e intitolato “La guerra dell’Ucraina, una nuova ferita nel cuore dell’Europa”.

Protagonisti l’Università per la Pace, l’Anpi MarcheTetyana Bezruchenko – attivista ucraina per la difesa dei diritti umani, originaria di Mariupol, direttrice del portale www.forzaucraina.it, un progetto che si definisce “movimento informativo” – coordinati dalla giornalista italo siriana Asmae Dachan, membro permanente della stessa Università per la Pace.

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2 da sin. Tetyana, Asmae Dachan, Mario Busti
3 Tetyana, Aismae e Nicia Pagani
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Mario Busti, presidente dell’Università, ha presentato l’incontro ribadendo la domanda: «Possiamo aiutare un popolo aggredito con un aiuto diverso dalle armi, senza essere accusati di essere amici dell’aggressore? Quando saremo capaci di stare vicini alle vittime, fare loro da scudi umani accanto alla popolazione aggredita? La pace è un nuovo orizzonte etico-culturale verso cui tutti siamo chiamati a collaborare, perché va costruita per tempo e nel tempo opportuno». 

Busti ha affrontato argomenti di stringente attualità, in cui l’idea di “difendere i diritti umani” sia un merito e non un’utopia.

«Un futuro di pace deve essere globale, deve valere in tutto il nostro pianeta, dove sappiamo che si investe soprattutto per la guerra, non certo per la pace, questa deve essere la nostra energia ideologica trainante. Dobbiamo mantenere la nostra autonomia di pensiero ma ricordarci che la guerra è comunque il contrario dei diritti umani, perché ogni guerra li calpesta, li mette in discussione e non di rado li annulla», ha sottolineato Nicia Pagani, coordinatrice Anpi Marche. 

L’esame e l’analisi geopolitica dei teatri e terreni di scontro sono stati ampi e precisi (e mi riferisco non solo all’Ucraina e Paesi coinvolti). Soltanto una personalità forte come Asmae Dachan poteva raccontare, soprattutto affrontare, la guerra e le sue contraddizioni.

«Al mio Paese d’origine, la Siria, mancano le risate e gli scherzi dei bambini. Cresciuti in mezzo ai bombardamenti, con un retroterra di popolo straordinariamente pacifico e multiculturale e rispettoso di ogni credo religioso, ha subìto bombardamenti russi dal 2015. Questi bambini, ragazzini, sono abituati a vedere la morte negli occhi e oggi vengono reclutati con un pugno di soldi per combattere contro l’Ucraina. Noi vogliamo avvicinarci agli altri, ma soprattutto che i diritti umani siano rispettati». 

Tetyana ha raccontato la “sua” Mariupol, dove è nata, ci ha mostrato le foto di ieri quel che resta di oggi, le vicende della sua famiglia e l’espatrio verso l’Italia. Ora vive a Milano, «ma – dice -, sono rimasta bambina, mi piace ascoltare, riflettere, fare domande. I punti di vista diversi, che è giusto esistano, non cambiano purtroppo la realtà. La mia lingua madre è il russo, sin da piccoli il nostro inquadramento mentale è stato plasmato da Mosca e forse questa tragedia si sarebbe potuta evitare se non ci fosse stato un eccessivo permissivismo ucraino, che ha portato ai fatti di oggi che annientano anche la cultura e la lingua ucraina».

La comunicazione.

Ecco, in merito Tetyana ha mostrato alcuni video che girano sul sito “forzaucraina.it”sito che intende creare una rete di comunicazioni tra la comunità ucraina in Italia e familiari e amici che stanno vivendo in prima persona il conflitto, raccogliendo informazioni e notizie, sottoponendole a fact-cheking per raccontare l’esperienza reale delle persone

Immagini che, secondo noi, rendono quasi impraticabile qualsiasi piano di pace.

I diritti umani non si difendono soltanto coi cannoni e la potenza militare.

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«Chi fa la guerra, oggi, così “celata e rivelata” attraverso spezzoni di informazioni a una via o parziali, non è animato da nobili intenti. Ci affidiamo a colleghi/amici che conosciamo più da vicino e che sappiamo non essere “collusi”, per lo meno i miei contatti “visivi” li ho con chi racconta con gli occhi, col cuore e con umanità. Come ha detto Tenzin Gyatso, Dalai Lama, “La pace può durare solo dove i diritti umani sono rispettati, dove il popolo non ha fame e dove individui e nazioni sono liberi”».

A Tetyana abbiamo chiesto il suo punto di vista.

©riproduzione riservata

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