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MONTE ROBERTO VIAGGIO NELLA FILIERA AVICOLA DEL GRUPPO FILENI

Dopo la notizia dei nuovi insediamenti nella zona di Passo Imperatore, il nostro cronista è andato a verificare le tecnologie usate nei capannoni dove l’Azienda alleva i polli

 

MONTE ROBERTO, 19 giugno 2019 – Abbiamo scritto della possibilità che otto nuovi capannoni adibiti all’allevamento di polli, possano sorgere nel comune di Monte Roberto.

Grazie alla disponibilità del Gruppo Fileni, abbiamo visitato alcuni degli allevamenti presenti nella nostra zona, per vedere da vicino una realtà produttiva di cui si parla molto spesso, senza conoscerla realmente.  Questo piccolo reportage ci è servito per avere le idee più chiare.

Toglietevi dalla testa gli allevamenti in vecchio stile, quelli in cui regnavano la sporcizia e l’approssimazione. Oggi a farla da padrone è un mix di ricerca e tecnologia avanzata.

Abbiamo iniziato il nostro viaggio nel nuovo sito di Rocca Priora, una vera e propria Cittadella, dove regna l’ordine e la pulizia. Niente brecciolino ad alzar polvere intorno ai capannoni, ma cemento quasi lucido, facile da disinfettare.

Il primo capannone che abbiamo visitato è destinato all’allevamento dei polli in modo biologico, e da Matelica sono arrivati pulcini di appena due giorni. Una struttura da 1600 metri quadrati, che a regime può contenere circa 8000 polli. Entrando, la prima cosa che colpisce è la gradevole temperatura ambientale. Infatti le finestrature laterali sono apribili in entrambi i lati, e sulla destra ci sono degli uscioli che consentiranno agli animali, appena un po’ cresciuti, di andare a razzolare all’aperto. La ventilazione è posta in fondo. Se serve, nei momenti più caldi, dall’alto sono pronti a scendere dei mega ventilatori. All’interno del capannone ci sono una serie di sonde che rilevano l’umidità, CO2 e temperatura. I tecnici, da una centralina posta all’ingresso, impostano questi elementi in funzione delle esigenze degli animali. Con la crescita dei polli, la temperatura scende e aumenta la qualità dell’aria. Sempre dalla centralina è possibile controllare il consumo di acqua e mangime giornaliero, in modo da poter verificare lo stato sanitario dei polli, e ogni giorno tramite delle bascule, viene verificato il peso di essi.  Rilevazioni continue dunque, e se qualche dato non dovesse essere conforme agli standard scatta immediatamente “l’allarme”. Questi monitoraggi capillari, consentono alla “Fileni” di essere l’unica azienda Europea del settore a non utilizzare antibiotici. Le conoscenze di tecnici specializzati quindi, a disposizione delle tecnologie più avanzate.

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Ci siamo poi spostati in un capannone per l’allevamento di polli standard, ovvero non biologici. Qui gli animali hanno 23 giorni e pesano circa 1 kg. La temperatura è fresca, con le finestre che si aprono automaticamente con lo spegnersi dei ventilatori. Nonostante il clima esterno sia prettamente estivo, non si nota alcuna presenza di umidità. I polli si nutrono con mangime vegetale no ogm, e risultano ben puliti, sia nel piumaggio che nelle zampe, sintomo di buona qualità delle feci. Mentre l’ottimo stato di salute è anche testimoniato dal fatto che i polli si muovono e svolazzano con discreta disinvoltura. All’ olfatto l’aria risulta essere abbastanza pesante, ma basta uscire, chiudere la porta e spostarsi di pochi metri per far scomparire il cattivo odore.

Successivamente siamo andati al quartier generale di Ponte Pio, immerso nel verde, nato sei anni fa. Abbiamo perlustrato un capannone con polli di circa 2,8 kg, con 54 giorni di vita. Lo spazio vivo a disposizione degli animali è di conseguenza minore che in precedenza, ma i polli sono oramai pronti per andare in produzione. Anche qui, basta andare nel piazzale per non sentire più odori molesti.

Sul discorso degli odori va fatta una precisazione: per ammissione degli stessi responsabili dell’azienda ci sono periodi in cui il cattivo odore può esser percepito in maniera più consistente. Per quella che possiamo testimoniare noi, in Estate e in assenza di vento, il fetore resta assolutamente circoscritto.

Infine siamo andati vedere l’area dove potrebbero sorgere i nuovi capannoni. Uno spazio oggi sostanzialmente allo stato brado, lunga la strada definita “dritta di Pianello”. Ma attenzione, in posizione molto interna. Non visibile al passaggio di auto e bici, e ben lontana dalle case, lontanissima dal quartiere “Terrone”. Questo progetto presentato dal Gruppo Fileni, entra in un’ampia strategia già in atto, tesa a portare tutta la produzione nelle Marche. Un modo per sostenere l’Economia Regionale, ridurre l’uso della gomma e diminuire al minimo le problematiche legate alla logistica.

Marco Pigliapoco

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