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MONTE ROBERTO Visita alla “Casa di Terra”, un successo la prima apertura

La struttura di Ponte Magno è rimasta fra le poche testimonianze, nel 1996 fu donata al Comune: visitatori accolti domenica scorsa

MONTE ROBERTO, 15 marzo 2022 – Domenica scorsa, in occasione della Giornata nazionale del Paesaggio, istituita dal Ministero della Cultura, la Casa di terra in località Ponte Magno a è stata aperta alle visite nel pomeriggio.

Nella crescita demografica fra l’800 ed il ‘900, le case realizzate in terra cruda e paglia sono state la risposta alla richiesta di alloggi e i materiali erano facilmente reperibili e la tecnologia costruttiva era semplice e accessibile.

Questo tipo di abitazioni era parte del paesaggio rurale e delle borgate popolari a ridosso delle città ma era anche il simbolo di una quotidianità misera e appena sopra la sussistenza, abitazioni volutamente dimenticate in fretta, un po’ per vergogna un po’ per esorcizzare la povertà che simboleggiavano.

La loro tecnologia costruttiva, che oggi definiremmo a basso impatto ambientale, le porta letteralmente a disfarsi in breve tempo in assenza di adeguata manutenzione, proprio per questo molte sono andate perdute, in quanto solo di recente se ne è compresa la necessità di tutela, proprio perché testimonianza di una storia recente e di ciò che era il nostro paesaggio fino a pochi decenni fa.

La casa di Ponte Magno è rimasta fra le poche testimonianze di questa modalità di edificare. Abbandonata e lasciata senza manutenzione per lungo tempo, nel 1996 è tata donata al
Comune di Monte Roberto e oggetto di recupero. Il restauro si è protratto nel tempo in quanto ha costituito l’occasione per avviare un processo di ricerca sulle tecniche di costruzione adottate, sull’evoluzione della funzionalizzazione degli ambienti e sulle modalità di recupero dell’edificio compatibilmente con rispetto della sua struttura e delle sue origini.

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche ne ha promosso il restauro e ora che è terminato la Casa di terra può essere destinata alle visite.


Domenica 13 è stato possibile visitare l’edificio e nella mattinata la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio ha promosso le visite guidate. I numerosi convenuti sono stati guidati dall’architetto Alessandra Pacheco, che ha curato e illustrato agli ospiti le varie fasi del restauro, e dall’ingegnere Camilla Tassi che ha descritto l’utilizzo della terra cruda nelle diverse culture e aree del mondo e dettagliato le applicazioni
utilizzate nei territori marchigiani.

Nella sola mattinata un centinaio di persone hanno partecipato alle visite, attratte da una realtà storica tanto recente quanto in fretta dimenticata. Molti sono stati incuriositi dalle modalità costruttive che, seppur apparentemente rudimentali e basate sulla sola ed
elementare esperienza, si rivelano particolarmente moderne, efficienti e green”perché pochissimo energivore tanto nelle fasi di realizzazione, considerato che la terra cruda è lasciata essiccare senza utilizzo di combustibili, quanto nella loro gestione quotidiana, essendo dotate di una rilevante resa termica.

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