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MONTE S. VITO Vignetta ritenuta razzista sul libro delle elementari

Bufera su un testo della Casa Editrice Raffaello, nota per la sua attenzione alle tematiche inclusive

MONTE SAN VITO, 26 settembre 2020 – È già in ristampa il libro per classi seconde della primaria oggetto di critiche nelle ultime ore.

Su una pagina di un testo della casa editrice Raffaello è apparsa una vignetta che ai più è sembrata razzista, giacché riporta in un fumetto la frase “Quest’anno io vuole imparare italiano bene” pronunciata da un bambino dalla pelle nera.

Segnalata dalla pagina Facebook di Educare alle Differenze, la vignetta de “Le avventure di Leo” è stata subito bersaglio di una bufera mediatica che si è scagliata contro gli editori di Monte San Vito.

«Un linguaggio imbarazzante che sembra preso da un pessimo film degli anni Trenta», scrive la rete dedicata alla promozione di una scuola aperta, libera e inclusiva.

«Un libro che entra in classi interculturali in cui bambine e bambini nati e cresciuti in Italia hanno colori diversi, famiglie miste, adottive, genitori che provengono da altri Paesi ma vivono qui da anni o che sono a loro volta nati e cresciuti qui. Ma anche bambini arrivati da poco che portano con sé le loro culture d’origine e che costruiscono in quelle classi nuove identità meticce fatte di incontri e reciproche contaminazioni».

Una leggerezza forse senza cattive intenzioni, ma che ha finito per pesare molto sull’immagine del gruppo editoriale, che così si è scusato tramite i canali social.

«Se la pagina in questione ha suscitato tali reazioni – scrivono le autrici -, non possiamo che dispiacercene e conseguentemente chiedere scusa».

«Forse abbiamo peccato di ingenuità nel descrivere realisticamente quello che ogni giorno osserviamo nella realtà scolastica, ma certamente l’intento della vignetta incriminata non aveva l’intenzione di essere razzista, bensì al contrario di esprimere il desiderio ardente di un bambino di padroneggiare la lingua, perché si sforza di comunicare e di integrarsi in una nuova realtà».

La pagina modificata, che sarà nel nuovo libro già in fase di ristampa

La Raffaello è una delle più attive a livello nazionale per le scuole primarie, e ha già ricevuto in passato riconoscimenti per la sua promozione della parità di genere.

La piaga degli stereotipi razziali è reale e paurosamente attuale, e le intenzioni delle autrici sono state malinterpretate.

L’intento della vignetta era quello di dipingere una realtà che, da insegnanti, vedono spesso nelle scuole, ma il messaggio banalizzato in un fumetto e decontestualizzato ha dato adito ad un fraintendimento per cui la casa editrice si è giustamente dovuta scusare.

La frase che verrà inserita nella nuova pagina in ristampa è: Quest’anno vorrei aiutare di più i miei compagni“.

«Il Gruppo Editoriale Raffaello è da sempre molto attento a tematiche quali l’inclusione, l’interculturalità e l’ascolto delle esigenze dei bambini e dei genitori – scrivono -. In molteplici occasioni siamo stati portati ad esempio per aver promosso nei nostri libri di testo temi come la parità di genere e l’integrazione multiculturale».

«Ci scusiamo per l’illustrazione oggetto di molte critiche, che ha urtato la sensibilità e offeso, non era certamente nostra intenzione. Ci teniamo a sottolineare che il libro in questione è un progetto di oltre seicento pagine e il messaggio veicolato è di totale inclusione».

«Il Gruppo Editoriale Raffaello si fa carico delle sue responsabilità, comprendendo sia il pensiero delle autrici sopra espresso, sia raccogliendo umilmente le tante manifestazioni di indignazione suscitate – ha aggiunto in una nota l’ad Cav. Franco Bastianelli -. Per questo ha provveduto a correggere la pagina segnalata e provvederà a stretto giro a inviare a tutti i docenti interessati e alle famiglie in possesso del volume un file in formato pdf stampabile a sostituzione della stessa. In seno alla casa editrice non mancherà occasione, nei prossimi giorni, di riflettere seriamente sull’accaduto con i tanti autori e professionisti della scuola che da anni collaborano con noi».

Elisa Ortolani

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